STRESA – 11.05.2016 – Mario Gjoni e Holgerson Marceraj
erano già nelle mani della giustizia. Due dei tre componenti la banda arrestata stamane dai carabinieri di Verbania erano già finiti in manette. Era accaduto nella prima serata del 22 marzo a Stresa. All’ora di cena un residente d’un condominio di via Siemens (zona stazione) aveva sentito strani rumori provenire dall’appartamento della vicina, già “ripulito” due volte nell’ultimo anno e mezzo, e s’era convinto a chiamare il 113. All’arrivo d’una pattuglia del Radiomobile dei carabinieri, i due s’erano barricati in casa manomettendo la porta d’ingresso e spingendovi contro i mobili. Poi s’erano calati dal terzo piano sfruttando i tubi del gas senza riuscire a sfuggire ai militari che li aspettavano di sotto. Le successive indagini del Nucleo investigativo hanno appurato che quella sera a Stresa c’erano anche i complici, Samoel Hysenaj, Rosa Di Maio e Maria Mercedes Valerio Salgado.
Nell’udienza di convalida, il 23 marzo in tribunale a Verbania, Gjoni e Marceraj – che sono cugini – avevano spiegato al giudice Raffaella Zappatini che non erano ladri abituali. Marceraj, in particolare, al magistrato aveva risposto che si trovava da poco in Italia e che quello di Stresa era il suo secondo furto. In realtà ne avevano commessi questa è la contestazione della Procura di Verbania – cinque nei quattro giorni precedenti. E ne hanno continuati a commettere altri nonostante il giudice li avesse sottoposti agli arresti domiciliari, in attesa del processo per i fatti di Stresa.