DOMODOSSOLA-12-05-2016- Serata “NoTav” mercoledì sera in cappella Mellerio,
per la proiezione del film documentario ‘Qui’, girato da Daniele Gaglianone, e premiato al Torino Film Festival dello scorso anno. Nel corso della serata è stato dato un resoconto sulla sentenza emessa dal Tribunale permanente dei popoli l’8 novembre 2015: “In cui si è spiegato- spiegano i No Tav cosa sta concretamente imponendo lo Stato alla popolazione valsusina, negandole il diritto di agire democraticamente per la propria terra”. In tre pubblicazioni redatte dal Controsservatorio val Susa si è parlato anche di “Come si racconta falsamente la realtà del Tav, del diritto della val di Susa di “resistere” e appunto della sentenza del tribunale permanente dei popoli, I nostri amministratori non sono mai stati d'accordo con il governo centrale, tant'è che con le varie elezioni sono stati eletti alcuni dei nostri storici rappresentanti in vari comuni, come a Susa”. Sulla costruzione o meno dell'opera transeuropea i No Tav hanno le idee chiare: “Non se ne parla- spiegano i No Tav- tutto si silenzia, niente sembra avvenire, a meno che qualche giudice arresti o accusi di terrorismo qualche giovane attivista. In questo caso, tuttavia, ed allora, ogni evento viene riportato nell’ambito dell’ordine pubblico o, peggio, della sicurezza della comunità. Ma della realtà, quella vera, quella che diviene quotidianamente, delle sue criticità e di ciò che la caratterizza si preferisce tacere, così che sembri che la situazione si sia acquietata e che tutti se ne siano fatti una ragione.
Ma nulla sta in questi termini, perché la valle, quella di Susa intendiamo, e le genti che vi sono nate e vi risiedono non si arrestano, resistono, in tutti i modi, e contrastano con fermezza, e con mille buone ragioni, l’occupazione del territorio, la sua devastazione e la cancellazione dei diritti e della partecipazione che rivendicano ad alta voce.
Allora, per proseguire anche in Ossola il cammino di solidarietà con la popolazione e la terra della val di Susa, si è voluto portare al centro dell’attenzione degli ossolani la voce dei valsusini, che da 25 anni resistono con tenacia e con energia sociale e politica sempre nuova, e quella del Tribunale Permanente dei Popoli che, accolto il ricorso di personalità significative di quella valle -tra cui molti suoi amministratori- ha proceduto ad un’inchiesta ed ha emesso una sentenza tramite cui si riconosce il fatto che i diritti umani in quella terra sono stati e sono ancora adesso violati”.