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VERBANIA – 19.05.2016 – Era iniziata come una lite

domestica, simile a tante altre accadute in quella casa del rione Sassonia. Una lite scappata di mano, con un coltello che si materializza e che, brandito da lei, provoca una ferita al braccio di lui. Poi l’arrivo dei carabinieri e dell’ambulanza, il sequestro dell’arma e le indagini. Inizialmente denunciata per tentato omicidio, oggi in tribunale a Verbania è stata processata per lesioni aggravate M.C., 51enne verbanese. Difesa d’ufficio dall’avvocato Andrea Cattaneo era chiamata a rispondere di quella ferita – giudicata guaribile al Dea in sette giorni – che in un giorno di ottobre procurò all’allora compagno (oggi i due non vivono assieme ma sono rimasti in buoni rapporti, tanto che lui oltre a non costituirsi parte civile ha rimesso la querela) al culmine di una discussione. Il motivo era banale: la regolazione del termostato del riscaldamento. Dopo qualche parola di troppo la donna afferraò un coltello da cucina e agì. Lui tentò di proteggersi alzando il braccio e parando il colpo, restando però ferito.

L’episodio si inserisce in un contesto di disagio sociale, personale e della coppia, spiegato dal consulente tecnico nominato dal tribunale. Lo psichiatra cui è stato chiesto di esprimersi sullo stato mentale dell’imputata ha riferito delle sue ansie, delle sue dipendenze passate, dell’oppressione che avvertiva in casa, motivi per cui è da ritenersi seminferma di mente: nel momento in cui sferrava quella coltellata non era pienamente in sé. Il pm Maria Traina ha chiesto che fosse condannata a 6 mesi. Cattaneo ha invocato l’assoluzione per infermità mentale. Il giudice l’ha condannata a 1 mese e 10 giorni con il beneficio della sospensione della pena.