DOMODOSSOLA- 23-05-2016- "L'annunciato congelamento dei tagli previsti da Poste per gli uffici dei piccoli Comuni nelle aree interne del Paese è certamente un traguardo importante raggiunto dopo continue pressioni e prese di posizione di parlamentari, consiglieri regionali, delle associazioni degli enti locali con tutti i Sindaci e gli Amministratori protagonisti". Così l'onorevole vogognese Enrico Borghi, Presidente nazionale Uncem e Presidente dell'Intergruppo parlamentare per lo Sviluppo della Montagna: "In attesa di leggere del blocco delle chiusure e delle riduzioni di apertura in un comunicato ufficiale dell'azienda, riconfermiamo una necessità già espressa più volte negli ultimi mesi, molto prima delle sentenze dei Tar che ci hanno dato ragione. E cioè - prosegue l'on. Borghi - che si possa al più presto definire, in accordo con Mise e AgCom, sotto l'egida del Ministro alle Autonomie Enrico Costa e partendo dal tavolo fatto partire in sede di Conferenza Unificata, un piano per rafforzare e aumentare i servizi postali nei piccoli Comuni, differenziando l'offerta rispetto alle aree urbane. Abbiamo bisogno di intervenire sulla consegna a giorni alterni, inaccettabile in molti Comuni, di creare sportelli multiservizio, di far crescere le opportunità date da Poste verso la pubblica amministrazione, di rafforzare i servizi collegati all'Agenda digitale tra i quali l'erogazione della Spid, l'identità digitale unica, oggi consegnata solo nei grandi uffici delle aree urbane. C'è molto da fare. vanno in questa direzione i contenuti della legge a favore dei territori dei piccoli comuni e delle aree montane, il cui esame sta per concludersi nelle commissioni competenti alla Camera. Il Parlamento controllerà quanto succederà nei prossimi mesi. Il congelamento del piano è solo il primo passo, fondamentale, alla base di una nuovo, necessario, cambio di passo e direzione della politica aziendale che esce dal muro contro muro e accetta la logica del confronto con gli enti locali e i territi".