VERBANIA – 24.05.2016 – Aveva rielaborato
le e-mail della direttrice della banca per far credere di aver saldato un debito. Accusato di sostituzione di persona il gravellonese Roberto Conte è stato processato ieri in tribunale a Verbania. Nei suoi confronti il giudice Rosa Maria Fornelli ha emesso sentenza di non luogo a procedere perché, accogliendo le richieste dell’avvocato difensore Gabriele Pipicelli, ha riqualificato il capo d’imputazione in falsità in scrittura privata, reato che dallo scorso febbraio è depenalizzato.
Conte, che sta scontando in carcere una condanna definitiva a due anni per l’uso a fini privati (riforniva di carburante l’auto) della carta di credito della protezione civile, era stato chiamato in causa dalla direttrice di una filiale di Veneto Banca, che era venuta a conoscenza di queste modifiche. Il commercialista del gravellonese, infatti, gli faceva pressioni perché saldasse una parcella di 2.500 euro e lui, per tenerlo buono, gli aveva inoltrato l’e-mail della banca in cui si dava per fatto il pagamento. In realtà quella missiva elettronica aveva altri contenuti e nell’inoltrarla, Conte l’aveva modificata per farle assumere il significato voluto.