VOGOGNA- 29-05-2016- Nuova proposta di legge dell'onorevole Enrico Borghi, capogruppo del Partito Democratico in commissione ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera, che in questi giorni ha depositato alla Camera dei Deputati un disegno di legge insieme con la collega on. Veronica Tentori finalizzato ad estendere agli interventi straordinari di "sistemazione a verde " di aree scoperte di pertinenza delle unità immobiliari private (giardini, parchi, ecc.) gli incentivi previsti dall'ecobonus (ovvero la detrazione delle spese sotto forma di sconto fiscale del 65% in dieci anni).
" Questa proposta -commenta l'on. Borghi- sicuramente darebbe la possibilità alle nostre città e alle realtà urbane di poter essere più verdi ,più vivibili,grazie agli investimenti dei privati, in particolare in un'epoca come la nostra caratterizzata una difficoltà finanziaria degli enti locali .
La mia proposta oltre a promuovere la cultura del verde privato, attraverso misure incentivanti, sostiene in tal modo anche i settori florovivaistici locali, favorendo l'emersione del sommerso e il rilancio del comparto.Un comparto che negli ultimi 8 anni ha perso sul territorio nazionale il 40% del fatturato,sia per la crisi che per l'elevata concorrenza sleale da parte di improvvisati che operano senza alcun rispetto delle regole e mettendo a rischio i lavoratori in ambito sicurezza".
"La positiva scelta fatta dai governi di centrosinistra -prosegue l'on. Borghi- di incentivare negli ultimi anni molti settori dall'edilizia,agli schermi solari,l’arredamento, le piscine e gli elettrodomestici, ha dato risposte importanti sul versante dell'edilizia di qualità e dell'efficienza energetica. Se anche il settore florovivaista venisse inserito all'interno dei comparti dell'ecobonus, avremmo un ulteriore vantaggio a favore del prodotto interno lordo, in quanto le piante vengono prodotte sul territorio italiano, e aumenteremmo il fatturato delle imprese locali di manutenzione e giardinaggio. Fare ripartire il mercato interno con questi incentivi darebbe sicuramente una “boccata di ossigeno” in tutti i sensi, non solo al nostro ambiente, non solo alle grandi imprese presenti sui mercati dell’export, ma anche alle miriade di aziende medio-piccole,a conduzione famigliare,dedite al florovivaismo, oggi in crisi, mantenendole sul proprio territorio alla cura dei propri appezzamenti vivaistici, e darebbe anche una risposta ad un comparto che ha fatto del Lago Maggiore un punto di riferimento del mercato internazionale in questo settore".