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VERBANIA – 07.06.2016 – La polizia penitenziaria
ha quasi due secoli di vita. Oggi il corpo delle guardie carcerarie, che a Verbania è presente in forze, sia alla casa circondariale, sia nella scuola di formazione “Salvatore Rap”, ha festeggiato il suo “compleanno”. Risale al 1817 e al Regno di Sardegna la costituzione del corpo, che nell’800 prese vita come “Famiglie di giustizia” per poi evolversi sino all’attuale assetto. E proprio nella scuola, agenti e ufficiali si sono ritrovati per i discorsi ufficiali e il bilancio dell’attività. Assente la direttrice del carcere, Rosalia Marino, impegnata nell’analoga cerimonia di Novara, è stato il generale Aduo Vicenzi a tenere il discorso conclusivo, sottolineando l’importanza delle strutture verbanesi nonostante il recente accorpamento dirigenziale che ha interessato la “Rap”.
Il commissario Domenico La Gala, comandante del reparto assegnato alla casa circondariale, ha illustrato l’attività dell’anno scorso, fatta di 319 traduzioni con il trasporto di 375 detenuti tra case di cura (195), aule giudiziarie (135) e trasferimenti (45) impiegando 1.170 unità di personale. Nel corso dell’anno hanno varcato i cancelli di via Castelli 121 persone in entrata e 127 in uscita, di cui 11 per misure alternative e 2 espulse.
Alla scuola l’attività, in attesa di nuovi corsi per agenti – i due dell’anno scorso ne hanno sfornati 120 – s’è concentrata sulla specializzazione e l’aggiornamento di personale proveniente dal nordovest Italia. Il commissario Marco Mostacciuolo, comandante del reparto, ha ricordato anche come il poligono dell’istituto sia diventato un fiore all’occhiello utilizzato 100.000 volte in un anno anche dagli appartenenti alle altre Armi e forze.