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stadio pedroli 2015
VERBANIA – 12.05.2015 – Mancata la salvezza sul campo, il Verbania cerca la salvezza societaria. Domani si gioca a Palazzo di giustizia l’ultima sfida stagionale dei biancocerchiati, che avranno come arbitro, non un uomo in giacchetta nera e fischietto, ma un giudice con la toga. Il tribunale è infatti chiamato a esprimersi, per la terza volta in tre mesi sulle istanze di fallimento avanzate dai creditori che nel corso dei mesi hanno bussato alla porta della società di via Farinelli.

Le difficoltà finanziarie del club, che si trascinano da almeno un paio di stagioni, erano emerse all’attenzione dell’opinione pubblica nell’ottobre 2013 con il servizio televisivo mandato in onda dalla trasmissione di Italia 1 “Le Iene”, nel quale giardinieri, ristoratori, albergatori e altri fornitori lamentavano crediti arretrati. Col passare dei mesi a queste posizioni si sono aggiunte quelle dei calciatori che, rivolgendosi alla giustizia sportiva, hanno ottenuto gli indennizzi per i rimborsi non pagati nel campionato di Serie D, costando al Verbania oltre al denaro, anche più punti di penalizzazione e le squalifiche a Francesca Pangallo, presidente e amministratore del club. L’ultima, in ordine di tempo, è di questi giorni e si riferisce alla causa sportiva intentata dall’ex tecnico Alessandro Oliva che ha ottenuto da un giudice Figc 18mila euro arretrati.

E mentre sul campo sono arrivate due retrocessioni consecutive, accompagnate da qualche episodio controverso come il parapiglia di gennaio 2014 nel match Verbania-Chieri che settimana scorsa la giustizia sportiva ha chiuso con 5.000 euro di multa e altre squalifiche (6 mesi a Montani e al dirigente Marco Magni, 1 a Pangallo, 6 all’ex giocatore Altin Shala ora a Baveno), ora i nodi sono arrivati al pettine.  

Il 2 febbraio il club del patron Enrico Montani aveva evitato il fallimento saldando il primo creditore che l’aveva citato, l’Edilservice di San Bernardino Verbano. Nel frattempo s’era aggiunta la Sabbie industriali di Montegalda, nel Vicentino, il fornitore dal quale la società aveva acquistato la sabbia per il rifacimento del prato del “Pedroli” in materiale misto erba-sintetico; e un’altra impresa locale. Il 2 marzo il club aveva chiesto un ulteriore rinvio, accordato con il benestare delle parti e con la nuova udienza prefallimentare fissata al 13 maggio, cioè domani.

Nel frattempo a questi creditori se n’è aggiunto un altro, l’hotel Due Palme di Mergozzo. L’esposizione, almeno per la parte di chi s’è già fatto avanti, è di diverse decine di migliaia di euro. Per evitare il fallimento la famiglia Montani, proprietaria del Verbania, deve trovare le risorse per pagare i creditori o confidare che gli venga accordato altro tempo. Diversamente domani, o tra qualche giorno se il giudice si riserverà una decisione (tecnicamente potrebbe esserci un ulteriore rinvio, ma le probabilità sono basse), potrebbe esserci la dichiarazione di fallimento – decisione alla quale ci si può appellare – con la conseguente nomina di un curatore. Se così fosse si aprirebbe la procedura di quantificazione del debito che il giudice fissa in un certo arco temporale, comunque entro 120 giorni. Chi vanta somme da riscuotere deve dichiararlo 30 giorni prima della scadenza. Poi si valuteranno gli eventuali crediti e, se ci sarà denaro, si ripartirà secondo i termini di legge tra creditori privilegiati e non.

Nel caso si arrivasse al fallimento la procedura sarebbe in corso durante la più importante scadenza sportiva dell’anno per il Verbania, la riaffiliazione e l’iscrizione al campionato, da perfezionare nella prima decade di luglio con il pagamento di una decina di migliaia di euro.