OMEGNA – 08.06.2016 – Quella del cusiano
Fabrizio Fusi è stata una disavventura, quasi un’odissea. Il 7 giugno del 2014, in un sabato pomeriggio di inizio estate, viaggiava nel centro di Omegna con la Fiat 500 presa a noleggio. In piazza XXIV Aprile, fuori da un bar, un gruppo di ragazzi che attendeva il passaggio d’una coppia di sposi aveva occupato la strada con un tavolino e una bottiglia di spumante. Bloccato dal brindisi inaugurale, Fusi era sceso dal veicolo iniziando a discutere con gli amici degli sposi.
Qualche minuto più tardi sul posto giunsero due agenti della municipale di Omegna. Erano stati chiamati dalla telefonata di un residente che segnalava una rissa. In piazza i ragazzi però non c’erano. Restava solo Fusi, dolorante a un braccio che appariva molto gonfio. Accompagnato al pronto soccorso, fu curato – i medici riscontrarono una frattura che, raccontò, gli era occorsa nella caduta successiva agli spintoni dei ragazzi – e sottoposto all’esame del sangue, che segnalò un tasso alcolemico alto: 2,03 grammi per litro. Per questa ragione all’automobilista fu ritirata la patente e venne denunciato. Al decreto penale di condanna per guida in stato di ebbrezza s’è opposto e in tribunale a Verbania s’è aperto il procedimento. Gli agenti che intervennero hanno raccontato di un comportamento “esuberante”, associabile all’ebbrezza. Il pm Guido Dell’Agnola ne ha chiesto la condanna a 6 mesi e 1.500 euro di ammenda. Per l’avvocato della difesa, invece, non sussistono elementi per la contestazione: non era stato fermato alla guida e non ha mai acconsentito a che gli fosse prelevato il sangue. Il giudice ha rinviato per repliche e per la sentenza al 30 giugno.