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VCO - 12-3-2024-- Si sono rivolti a Federconsumatori tre utenti del VCO per l'aumento spropositato delle bollette di luce e gas. Rispetto allo stesso periodo dello stesso anno, fa sapere il sodalizio dei consumatori, in alcuni casi le fatture del gas sono passate, per il bimestre dicembre - gennaio, da circa 500 euro a 2.300 euro.
I casi particolari riguardano tre anziani rispettivamente di Verbania, Baceno e Domodossola: i consumi rispetto all'anno precedente sono rimasti invariati ma le bollette registrano un importo anche quintuplicato rispetto allo scorso anno.
Spiegano da Federconsumatori: "I fornitori nei cui confronti sono stati trasmessi il maggior numero di reclami sono Enel e A2a. I predetti fornitori si stanno giustificando dicendo di aver trasmesso, secondo le condizioni contrattuali, una missiva di preavviso sulle nuove tariffe.
Purtroppo spesso queste missive non sono mai pervenute agli utenti. Inoltre, ogni qualvolta si richiede di fornire copia del contratto sottoscritto dall'utente, ove risulterebbe la clausola di aumento delle tariffe, i fornitori interrompono la corrispondenza.
In molti casi questa problematica sta creando agli utenti non poche difficoltà economiche, i quali sono spesso costretti a richiedere un piano rateale di pagamento in attesa della definizione della vertenza".

La situazione si replica in tutta Italia. La stessa Federconsumatori fa sapere di bollette d'importo elevatissimo, anche decuplicati, sia per quanto riguarda l’energia elettrica, sia il gas.
Un caso eclatante è quello di un cittadino modenese di 95 anni, il quale ha ricevuto dal fornitore una bolletta del gas di 3.116,62 euro per il bimestre novembre-dicembre 2023. Altri casi a Piacenza, con un utente che in 5 mesi si è visto recapitare ben 3 bollette dell’energia elettrica dall’importo complessivo di oltre 1.600 euro. Ancora a Piacenza, la Congregazione delle Suore della Provvidenza per l’infanzia abbandonata ha ricevuto una bolletta del riscaldamento di oltre 13.000 euro. Una cittadina di Napoli, invece, si è ritrovata a pagare al suo fornitore ben 750 euro di costi fissi annui sull’energia elettrica e altrettanti 750 per il gas, in aggiunta alla fatturazione dei consumi. "Questo è l’esempio di una strategia molto utilizzata dalle aziende, che puntano a far sottoscrivere, soprattutto telefonicamente, dei contratti a prezzo variabile (indicizzati in base al Pun per l’elettricità e al Psv per il gas), ma poi 'ricaricano' - commenta Federconsumatori - in bolletta cifre improponibili sui costi fissi, che, per di più, non sono nemmeno indicati chiaramente in bolletta!

In generale, è una situazione intollerabile, che, temiamo, non farà che peggiorare con l’abolizione del mercato tutelato anche nel settore elettrico, dal prossimo luglio, determinando così quel che appare un vero e proprio far west delle tariffe, mentre i cittadini sono lasciati in balia di abusi e aumenti incontrollati, spesso furbescamente perpetrati dalle troppe aziende che operano nel nostro mercato, alcune delle quali con pratiche “corsare”.

Rivolgiamo un appello urgente al Governo, al Parlamento e ad Arera affinché intervengano subito per porre fine ai soprusi: è ora di finirla con la concezione di una regolamentazione del mercato che si pone come unico parametro il problema della concorrenza tra imprese, abbandonando il tema della tutela del consumatore!"

La conclusione è che diverse strutture territoriali di Federconsumatori stanno avviando in questi giorni delle cause legali a tutela dei consumatori e, a livello nazionale, l’Associazione sta supportando diverse azioni inibitorie nei confronti di alcune aziende, alle quali si contestano "modalità di comunicazione agli utenti delle variazioni dei prezzi, da esse unilateralmente praticate, che appaiono arbitrarie e che vanno impedite e sanzionate".