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VERBANIA - 20-03-2024 -- Perse le primarie, Chiara Fornara lascerà la politica attiva. È stata lei stessa, direttrice del Consorzio dei Servizi sociali del Verbano, a confermarlo nella conferenza stampa con cui oggi ha tirato le somme della sua esperienza come aspirante candidato sindaco del Pd.

Essendo dirigente di un ente pubblico controllato dal Comune, è ineleggibile a meno che non si licenzi o si metta in aspettativa. L’avrebbe fatto come sindaco, percependo un’indennità sostitutiva dello stipendio; non lo farà come semplice consigliere a 30 euro lordi a seduta.

Nel confermare una scelta anticipata già domenica sera e nel ringraziare tutti coloro che l’hanno sostenuta, fedele al claim della sua campagna elettorale “Io sono Chiara”, ha analizzato i motivi della sconfitta e lanciato riflessioni sul partito e sul suo contendente interno, “togliendosi qualche sassolino” e lanciando stoccate garbate al suo competitor Riccardo Brezza.

“Ci sono mancati gli ultimi 120 metri (i voti di scarto, ndr)” – ha detto elencando le ragioni della sua sconfitta. Tra queste l’essere partita con l’handicap del tempo e di essersi alienata, con la scelta di partecipare alle primarie, il sostegno di gran parte della segreteria; e l’aver subito la narrazione che Brezza è il nuovo che avanza: “Riccardo è un giovane politico di lungo corso, inserito in tutti gli apparati di partito e che ha sostenuto in tutto le scelte dell’Amministrazione uscente in questi cinque anni. Certamente giovane, nuovo alla politica no” – ha sostenuto, rincarando poi la dose. “Penso che sia un bel esercizio di retorica dire che cambia il vento quando ormai il cambio di passo è inevitabile, vista la scadenza naturale del mandato. Gridare al lupo dopo che si è brucato l’erba fino a renderla desertica non mi pare una grande trovata di stile”. Per la candidata ha pagato anche la scelta di Brezza di puntare “con una certa strumentalità” sullo scontro generazionale e una campagna comunicativa meno efficace dell’avversario.

Fornara ha respinto nettamente le illazioni di “essere la marionetta di qualcuno o che qualcuno mi manovrasse, con riferimento esplicito a Silvia Marchionini: sono una donna libera”. E ha negato di voler uscire dal Pd per proporre una candidatura alternativa nonostante “in queste settimane molte sirene si sono affacciate alla mia finestra per chiedermelo, anche con appoggi di peso”.

Annunciando di ritirarsi, non si schiera contro il rivale. “Darò a Riccardo il mio contributo di idee e di partecipazione se valuterà che possano essere utili. Ma credo che abbia già degli ottimi consiglieri che sapranno muoversi per riprovare a costruire una coalizione la più ampia possibile di centrosinistra”.

Questo è il tema fondante della critica politica di oggi e l’avvertimento al collega di partito: sei il vincitore con poco più della metà dei votanti del popolo della sinistra ma non dell’intera coalizione o della città.