VCO – 8-5-2024 -- È da qualche giorno in libreria “Valle Antigorio: architettura rurale e territorio” uno studio sull’architettura della valle, terra di passo e di confine dove s’incontrano la cultura del legno e della pietra, che ha richiesto al suo autore Alessandro Zucca una quindicina d’anni di lavoro per i rilievi sul campo, le ricerche bibliografiche e quelle d’archivio.
La pubblicazione, che restituisce l’anima dei paesi per mezzo dei documenti, è corredata da numerose splendide fotografie in bianco e nero, alcune storiche, e da una serie di disegni. Nei sei capitoli che conservano la memoria storica del territorio, sono trattate le dimore in pietra, di norma a pianta rettangolare, le loro varianti tipologiche, la distribuzione interna, gli elementi decorativi, le porte e finestre contornate in pietra, l’anno di costruzione che in genere veniva scolpito sull’architrave della soglia d’entrata e la loro diffusione sul territorio.
Sono dettagliate le diverse varietà delle costruzioni nelle varie località e in particolare quelle di Croveo uniscono in sé la forza e la solidità di quelle in pietra ossolane, il calore e la leggerezza delle vallesane in legno e la razionalità e la tecnologia di quelle a telaio antigoriane. Le abitazioni in legno di Salecchio Superiore erano invece viste come un segno di povertà e arretratezza.
Le pagine finali del volume sono dedicate ai fienili, alle stalle e ai granai, sia quelli semplici che quelli destinati ai covoni. La coltivazione dei cereali, ancorché limitata a poche varietà minori, è sempre stata una condizione fondamentale per la sopravvivenza degli insediamenti permanenti in alta quota.
Al termine di ogni capitolo sono riportate una serie di note esplicative che chiariscono o approfondiscono i concetti o gli eventi menzionati nel capitolo stesso.
La pubblicazione è stata presentata alla recente Fabbrica di Carta di Villadossola dal suo autore, dallo scrittore Paolo Crosa Lenz che ne ha scritto la prefazione e dall’editore Alessandro Grossi.