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DOMODOSSOLA- 12-05-2024-- Più di cinquanta anni fa un giornale locale titolava un trafiletto all'arrivo di Margaret in Ossola: "un inglesina è tra noi". L'articolo era gentile e cavalcava l'idea di allora che inglesi ed americani fossero esseri affascinanti ed un po' misteriosi, provenienti da chissà quale mondo esotico.


L'articolo ne affiancava un altro di un tenore ben diverso che recitava "Meridionali in Ossola. Da dove arrivano e cosa fanno". Certo oggi, in Ossola, questa separazione di classe non è più così marcata (...) ma allora essere diversi era una sfida e richiedeva grande determinazione e forza di carattere.

Fortuna per Margaret che l'Inghilterra fosse tra le nazioni gradite. Ma uno straniero trova sempre difficile integrarsi; la diversità, anche quella simpatica, è comunque sempre una cosa da tenere fuori da casa propria.

E Margaret lo sapeva bene questo quando scandalizzava le altre donne del paese con la sua indipendenza ed autonomia. Non era certo donna alla quale si poteva dire come vivere.
Aveva studiato medicina mantenendosi gli studi con un lavoretto in centro Londra. Venuta in Italia per vacanza studio cadde sotto il fascino latino di un giovanotto della guardia di finanza.

Una cosa tira l'altra e finì per sposarsi e trasferirsi a ... Mocogna. Da Londra a Mocogna. Quanto deve essere stato grande quell'amore per Franco per tenerla ancorata a questa terra.

Quanti compromessi sono scivolati tra le sue mani. Non trovò modo di applicare i suoi studi al mondo del lavoro e così per un primo periodo aiutò suo marito nelle attività extra divisa per sbarcare il lunario.

Franco era un artista, oltre che uomo dello stato. Era un pittore ed un modellista. La loro specialità erano i galeoni spagnoli, inglesi, olandesi.
Particolari di fino eh. Mica roba industriale come oggi. I cannoni erano fatti uno ad uno al tornio. E le vele tessute a mano. Pure le biscagline (quelle scale di corda tipiche delle imbarcazioni) erano opera meticolosa e dalla fedele riproduzione.

Me li immagino Margaret e Franco nel loro riservato focolare, lei in posa per dare frutto a quella tela che la timidezza di Margaret ha nascosto fin quasi al terminare dei suoi anni.
Gli anni passano ma Margaret non perderà mai la sua intraprendenza e la sua caparbietà.

Franco perderà un po' del suo animo artistico sotto la rigida disciplina dell'arma e Margaret scoprirà un nuova, feroce passione. L'insegnamento. Traduzioni, letteratura, terza età. Qualsiasi cosa gravitasse nell'universo inglese, lei lo padroneggiava e sapeva insegnarlo.

Per più di quaranta anni Margaret insegnerà e la sua natura sociale e la sua gentilezza conquisteranno i cuori dei suoi alunni. Da insegnante sarà così amica, madre e custode degli abbandoni di chi aveva bisogno di un sorriso.


Margaret sarà per la sua comunità una forza a cui tutti potevano attingere e che in moltissimi avranno la fortuna di conoscere. Anche quando Franco sarà colpito dalla stessa malattia che, beffardo il destino, in seguito colpirà anche lei, Margaret sarà la testimonianza di tenacia e resilienza. Fino all'ultimo ha lottato. Prima per Franco e poi per se stessa.


Don't quit. Era il suo mantra. Non era solo una convinzione. Era uno stile di vita. Ce lo aveva nel sangue. Nelle ossa, proprio quelle ossa che la malattia ha piegato ma non ha mai spezzato.


Il giorno della sua dipartita, non si contano le testimonianze, gli anneddoti e l'affetto di un universo di cui lei era mediatrice.
E quante carezze e quanti abbracci che ti avrebbero così imbarazzata in vita, nel tuo perfetto stile britannico, ma che ora mamma ti accompagneranno nel tuo viaggio con tutto il calore di un popolo al quale tu mancherai, moltissimo.

Buona festa

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When things go wrong, as they sometimes will,
And the road you're trudging seems all uphill,
Rest if you must, but don't you quit.

Quando le cose vanno male come a volte accade,
Quando la strada che stai percorrendo sembra farti arrancare in salita,
Riposati, se devi, ma non mollare.