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NOVARA - 26-05-2024 -- Cattedrale di Novara gremita per la cerimonia di beatificazione di don Giuseppe Rossi svoltasi domenica 26 maggio. Il rito è stato presieduto dal prefetto del Dicastero per le Cause dei Santi, il cardinale Marcello Semeraro e concelebrato da monsignor Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara con il metropolita  arcivescovo di Vercelli  monsignor Marco Arnolfo, e il Segretario del medesimo Dicastero, monsignor Gianpaolo Rizzotti. Presenti numerosi altri vescovi e circa 150 sacerdoti.


Alla solenne cerimonia erano presenti anche alcuni parenti di don Giuseppe Rossi giunti appositamente per l'occasione dalla Francia.

Tanti fedeli anche in Basilica di San Gaudenzio, dove è stato allestito un apposito schermo per la trasmissione in streaming della cerimonia per coloro che non sono riusciti ad aggiudicarsi un pass per la Cattedrale.

Si è giunti alla beatificazione di don Giuseppe Rossi dopo un un lungo e impegnativo lavoro, iniziato oltre 20 anni fa con l’apertura della fase diocesana del processo di beatificazione, voluta da monsigorn Renato Corti, e passato attraverso diverse fasi, sia in diocesi, sia presso il competente Dicastero della Santa sede. Un lavoro che ha impegnato più di tutti la Postulatrice, Francesca Amedea Consolini, e il Relatore presso la Santa Sede Padre Vincenzo Criscuolo, dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini entrambi presenti alla beatificazione.

Lo scorso14 dicembre il Santo Padre ha approvato la pubblicazione del decreto sul martirio in odio alla fede di don Giuseppe Rossi, sacerdote della diocesi di Novara barbaramente ucciso da una squadraccia fascista il 26 febbraio 1945 a Castiglione Ossola, piccolo centro della Valle Anzasca (oggi in provincia del Vco) dove era parroco.

Dopo la beatificazione, in diocesi si terranno due celebrazioni di ringraziamento presiedute dal vescovo Brambilla, occasione per partecipare anche per i fedeli che non hanno potuto essere a Novara.
Questi gli appuntamenti:
Domenica 9 giugno a Varallo Pombia, in chiesa parrocchiale, alle ore 11.15;
Domenica 30 giugno a Calasca, nella cattedrale tra i boschi, alle ore 16.00.

 

PROFILO DI DON GIUSEPPE ROSSI

Don Giuseppe Rossi nacque il 3 novembre 1912 a Varallo Pombia, studiò nel Seminario diocesano e fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1937 a 25 anni. Nel 1938 il vescovo lo nominò parroco di Castiglione Ossola, in Valle Anzasca, ove spese tutto il suo ministero pastorale fino alla morte, in un tempo quasi solo segnato dal secondo conflitto mondiale. Come pastore organizzò l’Azione Cattolica, la San Vincenzo per i più poveri, aiutò con le poche risorse le missioni, si spese per i giovani partiti per il fronte, scrivendo loro sovente.

Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, al periodo di sbandamento che seguì, don Rossi non parteggiò per nessuno, soffrendo con cuore di padre nel vedere i suoi figli combattersi in una lotta fratricida. Don Rossi venne ucciso barbaramente dai fascisti nella notte del 26 febbraio 1945, dopo che al mattino le milizie partigiane avevano attaccato la Brigata fascista “Muti”. Dopo otto giorni di silenzio tombale, uno dei militi fascisti, nel tormento del rimorso, si confidò con una ragazza del paese. Trovarono don Rossi nel vallone dei Colombetti sotto il paese, sepolto in una fossa che era stato costretto a scavare con le proprie mani; il cranio spaccato dal calcio di un fucile, una pugnalata alla schiena e il colpo di grazia in viso.

l 22 settembre 1991, i resti di don Rossi, dalla natia Varallo Pombia, ove erano stati sepolti per volontà della mamma, furono traslati nella chiesa di Castiglione Ossola, ove riposano. Il 14 dicembre 2023 Papa Francesco ha fatto promulgare il Decreto che lo dichiara martire della fede.

n.c

 

Foto e video di Andrea Marangon