DOMODOSSOLA- 22-06-2016- Pochi capelli in testa, tutti rigorosamente bianchi, l'aria del tranquillo sessantenne, come se ne vedono tanti in giro. Ma Antonio Nucera, meglio noto nell'ambiente come Ntonaci, non si trovava nella Federazione Elvetica per respirare l'aria buona dei sentieri d'alta montagna del Cantone Vallese, più prosaicamente cercava nuovi sbocchi imprenditoriali per la 'ndrina di Condofuri, cosca di cui era uno degli esponenti di maggior spicco.
Latitante dall'Italia dal 2013, dove era stato condannato in primo grado di giudizio per associazione mafiosa, riciclaggio e reimpiego di beni di provenienza illecita, era uno dei capofila di un gruppo organizzato che stava cercando di infiltrarsi nel mondo degli affari e dell'imprenditoria elvetica.
Fondamentale il ruolo di primo piano svolto dagli operatori della Squadra Mobile della Questura di Verbania, da sempre molto attivi nel monitorare la presenza e l'attività di cellule della criminalità calabrese nella provincia azzurra.
Da una di queste serrate attività d'indagine, iniziata anni addietro, si è riuscita a portare alla luce un' intricata organizzazione finalizzata al riciclaggio di denaro sporco operante tra Italia e Svizzera,
La carriera delinquenziale del Nucera è, infine, giunta al capolinea l' 8 marzo scorso, quando anche grazie al fondamentale contributo degli investigatori della locale Squadra Mobile, è stato arrestato sulla base di un mandato di cattura internazionale. Estradato in Italia nella tarda serata di ieri, dove le formalità del suo arresto sul territorio nazionale sono state espletate dalla Polizia di Stato presso l' Ufficio di Polizia di Frontiera di Fiumicino, il boss è stato associato presso la competente Casa Circondariale.