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3-6-2024 --- Fu la legge 136/2010 a dare al Governo la delega ad emanare il cosiddetto codice antimafia, adottato con il D. Lgs. 159/2011.
Con le cosiddette interdittive antimafia, si vogliono prevenire le infiltrazioni mafiose nel mercato non permettendo alla imprese destinatarie del provvedimento di poter contrarre con la pubblica amministrazione o di ricevere erogazioni pubbliche.
In pratica, secondo l’art. 83 del codice antimafia, le pubbliche amministrazioni devono acquisire la cosiddetta ‘documentazione antimafia’ prevista dall’art. 84, prima di poter contrarre con un’azienda.
La documentazione antimafia è costituita dalla comunicazione antimafia e dall’informazione antimafia, tra loro distinte e alternative.
La comunicazione antimafia è un provvedimento amministrativo vincolato emesso dal Prefetto a seguito di accertamento presso le banche dati nazionali.
L’informazione antimafia, sempre emanata dal Prefetto, ha invece natura discrezionale e non vincolata e accerta il tentativo di infiltrazioni mafiose a carico di un’impresa (si dubita fortemente che l’informazione antimafia sia legittima per la mancanza del principio di determinatezza e perché è affidata alla ‘discrezione’ del Prefetto).
In quanto al procedimento previsto, l’art. 93 prevede che il Prefetto debba sentire il titolare dell’impresa e invitarlo a fornire idonea documentazione, ma non è obbligatorio.
Il Prefetto, se ritiene che a livello preventivo sia necessaria l’interdittiva, emana il provvedimento amministrativo conseguente che può essere impugnato dall’impresa innanzi al giudice amministrativo.
E’ una normativa che è stata spesso oggetto di critiche da parte di studiosi del diritto e della stessa giurisprudenza amministrativa, perché la sua natura ‘discrezionale’ incide fortemente sulla possibilità di un’impresa di poter attuare il principio costituzionale della libera iniziativa economica.
Non sono stati rari i casi in cui molte imprese destinatarie di interdittive antimafia hanno rischiato il fallimento o sono fallite, salvo successivamente dimostrare la loro completa estraneità ad attività o ingerenze mafiose. A volte troppo tardi.

Carlo Crapanzano