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DOMODOSSOLA - 12-6-2024 -- Tra cinque anni compirebbe il suo secolo di vita, ma molto probabilmente, tra cinque anni non esisterà più perchè a fine anno, il Cinema Corso cesserà l'attività. Il luogo dov'è passata parte della storia cittadina, diventerà un complesso di appartamenti, a rimanere integra sarà solo la pregevole facciata. La proprietà che l'ha gestito per alcune generazioni ha venduto lo stabile nel centro di Domodossola sul quale insiste ora un progetto edilizio.
Un appello per salvare almeno in parte la sala arriva dal Partito Democratico di Domodossola attraverso una mozione che sarà discussa dal Consiglio Comunale di giovedì 13 giugno. "Nel doveroso rispetto dell'autonomia imprenditoriale privata, auspichiamo che la nuova proprietà prenda concretamente in considerazione, nell'ambito della imminente complessiva riqualificazione edilizia dell'immobile in oggetto, la possibilità di conservare, o comunque adibire, parte dello stesso al suo 'antico' uso di 'moderna' sala per proiezioni cinematografiche". Si conclude così l'appello firmato per il PD da Ettore Ventrella e Claudio Miceli.
"Il Cinema Corso è nell'elenco delle venti sale cinematografiche più antiche d'Italia - spiega Ventrella -. Dal 1929, quando fu edificato, vi è passata la storia della città. Spettacoli, ma anche tanti eventi di carttere politico culturale, con tanti personaggi importanti che vi hanno messo piede". Il cinema Corso è una struttura di dimensioni significative. 750 posti a sedere che oggi, con i numeri "ridotti" che raccolgono le proiezioni cinematografiche, sono anche troppi per Domodossola. "E' vero che in città c'è carenza di appartamenti, quindi un complesso edilizio effettivamente va a coprire una necessità - aggiunge Ventrella - ma possiamo lasciare Domodossola senza un cinema? Confidiamo che la nuova proprietà, attenta alle esigenze di Domo, ne tenga conto".
La mozione dovrà essere votata dal Consiglio Comunale e l'auspicio dei promotori è che possa servire a esprimere il sentimento dei cittadini verso questo pezzo di storia: "Per Domodossola e l'intera comunità locale la perdita di questa importante opportunità artistico-ricreativa e sociale rappresenta, senza dubbio, un impoverimento culturale e anche un danno all'immagine turistica di qualità che la nostra Città sta con tenacia costruendo", si legge nel documento.