1

stadio vb giu 16
VERBANIA – 26.06.2016 – L’inchiesta è chiusa

e ora la parola passa alla giustizia sportiva. La Procura federale della Figc ha inviato al giudice sportivo della Lnd piemontese gli atti dell’indagine interna avviata il 22 gennaio di quest’anno sul Verbania calcio e sugli accordi che l’estate scorsa portarono al cambio di presidenza del club e all’iscrizione alla Promozione 2015/2016. Le audizioni svolte nei mesi scorsi a Ornavasso hanno convinto i pm del pallone che è stato violato l’articolo 1 bis, comma 1 del codice di giustizia sportiva, quello in cui si stabiliscono i “principi di lealtà, correttezza e probità in ogni rapporto comunque riferibile all’attività sportiva”. Per l’accusa i responsabili sono Enrico Montani (presidente onorario del Verbania e presidente nella stagione 2014/2015), Francesca Pangallo (amministratore unico della società) e Massimo Inserra (presidente nel 2015/2016), tutti deferiti insieme al Verbania calcio per “responsabilità diretta e oggettiva”. I primi rischiano una squalifica e una multa, il club una multa o una penalizzazione di punti nel prossimo campionato, se mai ci sarà.

Oggetto del contendere è la scrittura privata firmata il 24 luglio 2015 tra la famiglia Montani e Inserra, un accordo con cui quest’ultimo accordava ai primi un prestito di 24.200 euro per l’iscrizione al campionato. Due articoli di quel contratto, in particolare, secondo la Procura federale configurano “un’evidente valutazione economica del titolo sportivo volta ad una sua futura commercializzazione”. Una pratica, questa, che è irregolare per le norme Figc e che, quindi, merita un provvedimento disciplinare.

A Montani, che all’epoca in cui firmò l’accordo era inibito (sei mesi di squalifica comminati il 5 maggio per l’aggressione a un giocatore del Chieri dopo Verbania-Chieri del gennaio 2014), viene anche contestata la violazione dell’articolo 19.2 lettere a) e d) del codice di giustizia sportiva, quello che vieta di svolgere attività se si è inibiti.

Nulla è stato rilevato circa la violazione della clausola compromissoria, cioè l’aver fatto ricorso alla giustizia ordinaria senza autorizzazione, perché la scrittura privata non è mai stata depositata in Figc e, quindi, gli organi disciplinari interni non avrebbero potuto valutarla. Al tribunale – nel caso di specie quello civile di Verbania – s’è rivolto Inserra con un decreto ingiuntivo (al quale i Montani si sono opposti) per riavere la somma pattuita e mai restituita, e con una richiesta di risarcimento (respinta di recente dal giudice) mirata a trasferire a Inserra la matricola Figc del Verbania.