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S.M.MAGGIORE- 30-06-2024-- Dopo il successo dell’antologica di Enrico Cavalli la Fondazione Rossetti Valentini inaugura una nuova esposizione. “Gian Maria Rastellini nella Milano di Grubicy e Tosi” si intitola la mostra inaugurata oggi nei rinnovati spazi della Scuola di Belle Arti Rossetti Valentini di Santa Maria Maggiore.

La mostra si tiene fino al 3 novembre ed è incentrata sulle figure di due allievi di Enrico Cavalli: i fratelli Gian Maria Rastellini (1869-1927) e Gian Battista Rastellini (1860-1926) provenienti da Buttogno. L’esposizione è curata da Elisabetta Staudacher e Lorella Giudici. Mentre Gian Battista si applicò soprattutto al restauro, Gian Maria si fece più strada nel mondo dell’arte. La mostra è stata organizzata con la collaborazione del Comune di Santa Maria Maggiore e di vari associazioni ed enti.

Bruno Testori, presidente della Scuola di Belle Arti Rossetti Valentini, spiega: «Sono soddisfatto di come sono andate le cose, nonostante il tempo, per cui abbiamo dovuto cambiare tutto l’allestimento che avevamo preparato, ripiegando all’interno della scuola, però siamo riusciti a svolgere questa presentazione, anche apprezzata dal pubblico». La curatrice Lorella Giudici sottolinea:

"Per questa mostra, sono state necessarie sia una lunga preparazione, sia la consultazione di diversi archivi. È stata una ricerca fatta passo dopo passo della vita di Rastellini, ma anche dell’ambiente in cui ha vissuto". L’altra curatrice, Elisabetta Staudacher: "Rastellini è stato un pittore della Valle Vigezzo, che ha migliorato la propria formazione a Milano, dedicandosi sia a ritratti su committenza del ceto medio borghese-aristocratico, sia a scene più intime e personali".

Cinque sezioni compongono il percorso espositivo. Alla Scuola di Belle Arti Rossetti Valentini, Gian Maria fu allievo, insieme al fratello, di Carlo Giuseppe Cavalli e del figlio Enrico Cavalli. Gian Maria perfezionò la tecnica all’Accademia di Belle Arti di Milano, città in cui visse e operò fino alla morte. In mostra troviamo opere di quel periodo, accostate a quelle di Giambattista Ciolina e Carlo Fornara. In mostra anche l’olio su tela “Il sogno” che raffigura Nana, la sua modella preferita. L’opera fu esposta nel 1891 alla prima triennale di Brera a Milano.

Vi è poi un’altra sezione dedicata al tema dei paesaggi vigezzini: la casa di famiglia a Buttogno, la natura della valle e i luoghi dell’infanzia sono state sempre delle care ispirazioni. La quarta sezione dell’allestimento è la Milano di Grubicy e Tosi, che dà il titolo anche alla mostra. In questa sezione protagonista è la vita milanese dei due artisti, sospesa tra la casa e lo studio in via Monforte. Gian Maria era diventato il ritrattista della borghesia lombarda. Qui frequenta Arturo Tosi, Vittore Grubicy, Leonardo Bazzaro ed Eugenio Gignous. In mostra alla Rossetti Valentini l’opera di Grubicy “Il carretto” (1887) con la dedica all’amico Gian Maria Rastellini.

Si possono ammirare anche i ritratti della marchesa Teresa Visconti e di un’esponente dell’alta borghesia lombarda, Bice Borghi Amman. L’ultima sezione è quella ligure: suggestive le sue vedute di mare realizzate en plein air in terra ligure. A Quarto, Sturla e Nervi, Gian Maria trascorse gli anni della Prima Guerra Mondiale, assieme alla figlia Maddalena, detta Nene. A completare la mostra anche diversi oggetti personali dell’artista, lettere, documenti e persino due album fotografici realizzati dal fotografo milanese Emilio Sommariva, habitué della Valle dei Pittori. La mostra “Gian Maria Rastellini nella Milano di Grubicy e Tosi” si può visitare tutti i giorni dalle ore 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 18. Giorno di chiusura: lunedì.
Andrea Testore