DOMODOSSOLA – 27-06-2016 - E' stato presentato lo stato di avanzamento della bonifica dell'ex Enichem
di Pieve Vergonte, nel 2016 è previsto il proseguimento dell'attività di ampliamento dell'impianto di trattamento delle acque di falda e la deviazione del torrente Marmazza. Entro luglio dovrebbe partire la gara per la bonifica della falda con la tecnologia soil washing, una tecnica di trattamento del suolo contaminato che prevede il recupero della parte pregiata del terreno attraverso un processo di separazione fisica dell'inquinante, sono previste inoltre le opere di difesa spondale del Fiume Toce. Oltre all'inquinamento da DDT l'area dello stabilimento è inquinata in maniera grave per la grande attività lavorativa della fabbrica degli ultimi 100 anni. In modo particolare il terreno e le falde acquifere limitrofe risultato pesantemente contaminate da mercurio, arsenico, cloroderivati, e altre sostanze. Nel 1998 per legge lo stabilimento di Pieve Vergonte fu inserito fra le 16 aree ad elevato rischio ambientale prevedendo lavori di bonifica del sito. Lo stabilimento di Pieve è sorto nel 1915 con la produzione di cloro soda quindi acido solforico e fertilizzanti e successivamente a supporto dell'industria bellica. Nel dopoguerra, prima Ruminaca e poi Sir, si svilupparono nuove linee produttive DDT, cloro derivati. Nel 1982 le attività passarono all'Anic e poi ad Enichem Syntesit fino al 1997, quindi furono cedute alla società belga Tessenderlo, oggi Hydrochem. La maggior parte degli impianti è stata fermata per obsolescenza tecnica e problemi ambientali tra gli anni '70 e '90. Nel novembre del 1998 sono state conferite ad Enichem poi a Syndial le aree residue e l'impianto di trattamento acque di falda. Il sito di Pieve si compone di 37 ettari. La perimetrazione del sito riguarda oltre l'area industriale anche il fiume Toce tra Pieve Vergonte e Baia di Pallanza, il lago di Mergozzo e la parte ovest del lago Maggiore. Dal 1995 ad oggi sono stati sostenuti costi di risanamento ambientale e messa in sicurezza per circa 90 milioni di euro. Dal 1995 al 2000 è stata fatta la caratterizzazione ambientale, nel 2003 è stato autorizzato il piano di caratterizzazione, tra il 2000 e il 2011 sono stati presentati numerosi progetti di bonifica secondo le prescrizioni degli enti e nel gennaio 2014 è stato autorizzato il progetto operativo di bonifica. Nel febbraio 2016 è stata conclusa l'analisi di rischio ecologica per il fiume Toce, il lago Maggiore e di Mergozzo, è stato predisposto il piano di monitoraggio a lungo termine per il controllo del traspordo dei solidi sospesi lungo il fiume Toce e Baia di Pallanza, sono state concluse le indagini sulla stabilità geotecnica dei sedimenti lungo la foce del Toce. “Nel 1997 quando è scoppiata la problematica dello sversamento del DDDT – spiega il sindaco Maria Grazia Medali - ci sono stati momenti difficili, per arrivare all'approvazione di un piano operativo complesso. Il territorio tornerà all'assetto naturale con l'alveo del Marmazza nella sua sede originaria. Siamo in una situazione particolare, perchè mentre sono in corso le opere di bonifica c'è comunque un'azienda che sta lavorando”. All'incontro svoltosi oggi con l'amministratore delegato di Syndial Giovanni Milani, ha preso parte anche il presidente della Provincia Stefano Costa e amministratori locali dei comuni vicini a Pieve Vergonte il prefetto del Vco . Il prefetto Iginio Olita ha ricordato che nel 2014 è stato sottoscritto il protocollo di legalità con la prefettura, le associazioni di categoria e Syndial per assicurare che le attività previste si svolgano nel pieno rispetto della legalità e della sicurezza.