VERBANIA - 11-07-2024 -- Quei cori rievocano il fascismo. È questa l’accusa ventilata nell’interrogazione parlamentare che il senatore Enrico Borghi ha depositato a pochi giorni di distanza dal giuramento dei nuovi agenti di polizia penitenziaria tenutosi sabato a Verbania. Una cerimonia, quella tenutasi alla presenza del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove, che è oggi al centro di una polemica nazionale. L’avvocato biellese, storico militante di destra – già il padre era esponente di spicco dell’Msi – e da sempre vicino al corpo della penitenziaria, quando ha preso la parola sul palco ha invitato, con un fare più militaresco che politico, i neoagenti a rispondergli. “Chi sono i migliori?" - ha domandato, ricevendo in risposta "noi, noi, noi, i migliori siamo noi”.
Un passaggio ascoltato da tutta la platea che, nell’interpretazione del senatore di Italia Viva, è un richiamo al Ventennio. È bastato questo accenno alla nostalgia del fascismo a far esplodere nuovamente la polemica su un rappresentante del governo che già più volte è stato bersaglio dei media, prima per la vicenda dell’anarchico Cospito e delle notizie sul suo status di detenuto al 41-bis, poi indirettamente per lo sparo di Capodanno che ha colpito il genero del suo allora caposcorta (un funzionario della penitenziaria) a una festa privata in provincia di Biella, raggiunto dal proiettile sparato dalla pistola dell’onorevole di Fdi – oggi sospeso – Emanuele Pozzolo.