ORNAVASSO- 29-06-2016- Nell'estate del 1930 il rosminiano e poeta Clemente Rebora
soggiorna in una baita oggi parte del rifugio C.A.I. Oliva-Brusa Perona, all’Alpe Cortevecchio, sopra Ornavasso, per ricordare questo passaggio, nello stesso silenzio e con la stessa vista di allora, è stata organizzata una giornata di approfondimento dedicata a una delle voci liriche più alte del Novecento italiano organizzata dalla Società Filosofica Italiana sez. Vco e dal Cai di Gravellona Toce: “Nel luglio del 1930- spiegano gli organizzatori- Clemente Rebora soggiorna una settimana all’Alpe Cortevecchio, a 1500 metri, sopra la località di Ornavasso, all’imbocco della Valdossola.
Un anno decisivo per lui, il 1930: passati pochi mesi, in novembre, al Collegio Rosmini di Stresa, inizia il percorso che lo condurrà al sacerdozio, dopo l’avvicinamento alla fede cattolica, nel ‘28, e la presa dei sacramenti nel ’29.
Per singolare coincidenza, è datato 25 ottobre 1930 anche il ‘cartiglio’ di recente ritrovato che ha fatto nuovamente accendere i riflettori su uno dei più importanti poeti italiani del Novecento.
A Cortevecchio, Rebora era ospite della famiglia Oliva in una baita che esiste ancor oggi come parte del rifugio Cai Oliva-Brusa Perona Renato.
Tutti i giorni, andando alla vicina Cappelletta del Buon Pastore per ascoltare la Messa, ammirava il panorama meraviglioso che abbraccia il Lago di Mergozzo, il Lago Maggiore e l’arco alpino delle Lepontine, con il Monte Massone e la Cima delle Tre Croci. Lassù oggi nulla è sostanzialmente mutato: l'alpeggio gode dello stesso silenzio e della stessa vista che offrì allora al grande poeta.
Per ricordare quel soggiorno e parlare della sua poesia in un ambiente, quello montano, da lui tanto amato, la Società Filosofica Italiana, Sezione del Verbano Cusio Ossola, e il Club Alpino Italiano, Sezione di Gravellona Toce, organizzano all’Alpe Cortevecchio l’incontro “Clemente Rebora, un poeta sull’Alpe”.
L’evento si è svolto presso il Rifugio Oliva-Brusa Perona, con due noti studiosi reboriani - Roberto Cicala, editore, docente e critico, e Gianni Mussini, filologo e critico - con Paolo Crosa Lenz, studioso della civiltà alpina”.