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DEVERO- 30-06-2016- E’ iniziata la fioritura del rododendro all’alpe Devero.
La montagna si infiamma di rosso e le macchie vistose del Rhododendron ferrugineum colorano le foreste di larici e le praterie d’alta quota sopra i 2000 metri: “ La “selva” di Crampiolo, il Grande Est (da Sangiatto ai Forni) e il Grande Ovest (la Val Buscagna), ma anche le praterie di Veglia e di Antrona, in questi giorni si stanno coprendo di un manto rosso che per poche settimane cambierà il volto delle Alpi Pennine e Lepontine- spiega il presidente del ParcoVeglia- Devero Paolo Crosa Lenz-il rododendro alpino, o “rosa delle Alpi” è un arbusto rustico che cresce su terreni silicei; la pagina inferiore delle foglie ha colore rugginoso; le foglie, le galle e i fiori venivano usati, nella farmacopea popolare, contro i reumatismi e le artriti. Gli apicultori stanno trasportando le arnie delle api in alta montagna per produrre il pregiato “miele di rododendro”.
Il rododendro ha fioriture abbondanti, ma quest’anno è in ritardo perché la primavera è stata particolarmente fredda, dopo un inverno tiepido. Alla Capanna “Regina Margherita” sul Monte Rosa (4.500 m) la prime temperature positive (sopra i 0° gradi) si sono avute solo il 22 giugno: non accadeva da 15 anni.
Il rododendro è sempre stato storicamente un arbusto amico e nemico per le genti di montagna. Amico perché i cespugli secchi venivano bruciati per scaldare il latto durante la lavorazione del formaggio negli “alpeggi alti”, oltre il limite della vegetazione arborea. Nemico perché è una “pianta pioniera” che invade i pascoli abbandonati e nei secoli scorsi gli affittuari dei pascoli comunali di Veglia e Devero erano caricati dell’estirpazione annuale di porzioni di prateria per allargare il pascolo”.