VERBANIA – 14.05.2015 – “Il Comune si costituisca parte civile in ‘firmopoli’”. La richiesta, già espressa via social network all’indomani della chiusura delle indagini sulle firme irregolari alle elezioni comunali 2014, è diventata un atto ufficiale. A darne notizia sono Marco Parachini e Damiano Colombo, consiglieri comunali rispettivamente di Comunità.vb e Nuovo Centrodestra – cioè le uniche due liste sulle quattordici della contesa elettorale che sono risultate in regola – che oggi hanno diffuso una nota in cui comunicano di aver presentato ieri “una mozione che andrà discussa nel prossimo Consiglio Comunale”. La mozione, al di là di quanto scritto dai due consiglieri di minoranza, ha come principale scopo politico stanare chi, tra maggioranza e minoranza, è stato eletto nelle liste con le firme irregolari. “Non dubitiamo che le ripetute dichiarazioni di trasparenza, rispetto della legalità e difesa del buon nome della Città dimostrate dall’attuale maggioranza – scrivono –, che non ha esitato a querelare per diffamazione chi ha messo in dubbio pratiche amministrative (caso canile, ndr) e deliberato senza indugi l’istituzione di una commissione d’indagine su via Case Nuove, si esprimeranno in un voto unanime del Consiglio Comunale”.
È chiaro che, quando arriverà in aula, la proposta di chiedere i danni sarà tema delicato perché uno degli indagati siede sulla poltrona di presidente del Consiglio comunale (Diego Brignoli) e uno (Giuseppe Grieco) è membro della segreteria del Pd e del collegio dei revisori. Senza contare che quasi tutti gli altri politici coinvolti sono compagni di militanza di numerosi consiglieri dell’uno o dell’altro schieramento (uno è un parente) e che sono nei “guai” per aver autenticato le firme che ne hanno determinato la candidatura e l’elezione.
Non è esente dallo stesso ragionamento il sindaco Silvia Marchionini, che è legale rappresentante dell’ente che è chiamata a tutelare in ogni sede. In questa direzione va letta l’altra richiesta di Parachini e Colombo: “fin da adesso, nel caso non ci sia il tempo per discuterne perché i tempi della giustizia potrebbero essere più veloci, invitiamo il sindaco e i suoi assessori a pensarci e ad agire di propria iniziativa”.
I due consiglieri di minoranza parlano inoltre di “un quadro di irregolarità diffusa, in quasi tutti i partiti e gli schieramenti”, di “malcostume, che poi è una violazione penale della legge, è trasversale e radicato”, di elezioni falsate. Ma anche “della morale e dell’etica di chi, rappresentando un partito politico di qualsiasi schieramento, s’è impegnato in una competizione elettorale barando”. “È superfluo ribadire che dal momento che c’è stato un danno per il Comune, questo vada risarcito attraverso la costituzione di parte civile o, nel caso di patteggiamenti che impediscano la costituzione, tramite cause civili. Questa decisione, per noi scontata, va presa molto in fretta perché già entro due-tre settimane, potrebbe essere necessario agire. Sollecitiamo quindi il Consiglio e l’Amministrazione a una risposta celere e chiara”.
A proposito di parti civili e di risarcimenti, oltre a coloro che hanno visto falsificata la propria firma, potrebbero costituirsi anche partiti, movimenti o associazioni. Nei prossimi giorni potrebbero esserci novità anche su questo fronte.