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VERBANIA - 29-7-2024 -- L'ennesimo incidente sul lavoro costato la vita a un operaio riaccende le reazioni dei sindacati a Rimetterci la vita per una caduta da alcuni metri, questa mattina a Pieve Vergonte è stato Stefano Bargiga, 41 anni.
"Una nuova morte sul lavoro nel nostro territorio, un nuovo dolore, una nuova spinta a chiedere di prestare la massima attenzione sul rispetto dei protocolli della sicurezza e a fare di tutto per attenzionare l’opinione pubblica: dobbiamo obbligarci a sentirci tutti parte di una stessa comunità che dal lavoro dovrebbe trarre vita ma che di lavoro continua a morire.
In questi anni la CGIL è stata in prima linea con mobilitazioni e scioperi, in tutta Italia e nel VCO, dove continuiamo a richiedere la convocazione da parte del Prefetto per la costituzione di un tavolo permanente sulla Salute e Sicurezza non limitato al settore dell’edilizia (già esistente); noi continueremo a fare la nostra parte ma occorre che anche le istituzioni facciano la loro!" commenta il segretario generale CGIL Novara e VCO Attilio Fasulo.
Per la Cisl segnaliamo l'intervento di Elena Ugazio, segretaria generale della CISL Piemonte Orientale: "Ennesima giovane vita spezzata mentre svolgeva il proprio lavoro.
Una scia di sangue senza fine che va fermata con l’impegno concreto di tutti, perché non basta indignarsi come è giusto fare quando succedono tragedie simili, va fatta formazione e prevenzione nell'arco di tutta la vita lavorativa, e servono maggiori controlli.
"Abbiamo appreso la notizia della morte di Stefano mentre era in corso il nostro Esecutivo regionale. Continueremo come CISL a fare la nostra parte ogni giorno nei posti di lavoro e nel confronto con le parti datoriali e le istituzioni perchè non accadano più tragedie simili. E siamo certi che il Prefetto, che sappiamo essere sensibile a questo tema, non tarderà a convocare il tavolo".
Ivan Terranova di Fillea Cgil (gli edili): "Serve investire e sviluppare, uno stato potrebbe favorirne le condizioni per
far partire una vera rivoluzione industriale sul tema - commenta -. Continuiamo a dire che abbiamo la migliore normativa del mondo in ambito della sicurezza sul lavoro ma non applichiamo la parte principale quella che prevede un miglioramento continuo una costante ricerca del meglio, partendo dal presupposto che non si deve mai dire che “si è fatto il massimo
possibile per evitarlo”.
Dove potremmo recuperare i soldi per un tale investimento? Se i soldi che vengono utilizzati per la costruzione e l’invio di armi fossero spesi per lo sviluppo di tecnologie adatte alla sicurezza forse il numero delle morti sul lavoro incomincerebbe a scendere, purtroppo si continua a lavorare come agli inizi del 1900, la vera svolta sarebbe abbracciare il futuro. Per ogni qualsiasi necessita la FILLEA CGIL Novara e VCO è vicina alla famiglia in questo momento di difficoltà".