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BOGNANCO - 31-7-2024 -- L'ultima proroga della cassa integrazione concessa alle dipendenti del Centro Termale Oniro di Bognanco, scadeva oggi, 31 luglio. A favorirla era stata la frana che si era abbattuta sulla provinciale determinandone la chiusura. Quello che verrà dopo per le sei lavoratrici è un'incognita legata alla riapertura delle Fonti, chiuse "per motivi burocratici", come afferma la società. Un'affermazione che - per la cronaca - ha trovato parecchie contestazioni, la prima delle quali da parte del sindaco Valentini. Intanto al sindacato si attendono riscontri dalla proprietà. La Filcams CGIL esprime inquietudine.
"Le motivazioni relative alla chiusura del centro, non sono chiare e non sono mai state chiarite dalla proprietà - si legge nella nota stampa - .
Abbiamo formulato più volte richieste d’incontro e confronto ricevendo continui dinieghi da parte dell’azienda SINUE S.R.L., alla quale, dal 2001 è affidata la gestione del complesso termale.
Il centro benessere impiega 6 dipendenti, i quali dal novembre scorso alternano periodi di operatività a periodi di cassa integrazione".
Le terme di Bognanco così come lo stabilimento d’imbottigliamento e distribuzione delle acque minerali (chiuso anch’esso e che occupa altri 6 lavoratori) sono sempre stati elementi di vanto per l’intera valle.
Alla fine del 2023 la provincia del Verbano Cusio Ossola ha negato la concessione della fonte Gaudenziana (essenziale per il mantenimento dell’attività termale e di imbottigliamento) sostenendo che l’azienda non ha prodotto un piano industriale in linea con gli standard richiesti per continuare a sfruttare la fonte.
"Attualmente non è concesso l’utilizzo della sorgente e non si avranno altre prospettive - afferma il sindacato - .
Ad oggi quello che rimane è un cartello che recita 'Piscine e centro termale momentaneamente chiusi per motivi burocratici'
Diventa quasi superfluo sottolineare quanto questo arrechi danno al territorio, a tutte le strutture ricettive della valle ai lavoratori e alle lavoratrici.
Al fine di tutelare il livello occupazionale, garantire i salari dei lavoratori e delle lavoratrici, attualmente senza stipendio da due mesi, e ridare al territorio il prestigio che merita per le risorse che offre, siamo a chiedere risposte e senso di responsabilità da parte dell’azienda!
Chiediamo all’azienda garanzie di copertura attraverso gli ammortizzatori sociali per tutti i lavoratori e le lavoratrici e quali saranno le prospettive per tutto il personale in forza, con il fine di tutelare i posti di lavoro".

C'è da dire che il problema potrebbe essere parzialmente bypassato allacciando la piscina del entro benessere all'acquedotto servito da Idrablu, ma è del tutto evidente che in questo caso il centro perderebbe l'essenziale caratteristica di "termale", diventando una piscina qualsiasi.