TRONTANO – 1-07-216 - Il 3 luglio a Cosasca Monte si svolgerà la festa della Madonna delle Grugge. Alle 11,30 è prevista la messa alle 12 ,30 il pranzo: funzionerà un ottimo punto di ristoro dove verrà distribuita pasta al ragù, vino locale, acqua e bibite. Alle ore 15 i Vespri. A seguire incanto delle offerte. La località si raggiunge dopo circa 40 minuti a piedi, partendo da Cosasca, seguendo la suggestiva mulattiera e il sentiero. All'interno dell'oratorio si trovano numerose stampelle e bastoni a ricordo di guarigioni ricevute. Una leggenda riportata nel libro “Leggendo delle Alpi” di Paolo Crosa Lenz racconta che dove ora si trova l'oratorio si radunavano le streghe. Ecco la leggenda: “A Cosasca sopra un colle vicino alla primitiva chiesa di San Defendente sorge un santuarietto sotto il titolo di Madonna delle Gruccie. In origine in luogo dell'attuale oratorio restaurato nel 1913 dalla pietà dei cosaschesi, non v'era che una cappelletta fatta erigere per propria devozione da un certo Domenico Jacchetto. Nella nicchia un esperto pennello aveva dipinta l'immagine della B.V con Divin Pargoletto in piedi sulle ginocchia della Madre. Le numerose grazie riportate da' fedeli che ssi recano a pregare ne' loro bisogni, sono attestati da fasce di grucce, stampelle ed altri apparecchi lasciativi in diversi tempi , quale ricordo delle lor riconoscenze per la conseguita guarigione. L'amenità del colle che porge bella vista sulla conca ossolana , gli erbosi praticelli che si estendono sopra il santuarietto, gli alti castagni che gli fanno corona al di sotto, il tetro orrido vallone che lo fiancheggia da settentrione, infine la solitudine del luogo stesso sono tutte circostanze che influiscono sull'immaginazione popolare per imbastire una leggenda stranamente fantastica. Il pio Jacchetto divenne un domestico di una certa famiglia. Dopo alcun tempo che egli aveva preso servizio, si accorse che la padrona al giovedì verso le tre pomeridiane si ungeva i piedi con un certo unguento che custodiva gelosamente in un vasello, e subito scompariva per il camino della cucina. Trascorsa qualche ora, ricompariva in casa senza saper come e da qual parte. Mosso da curiosità il domestico ebbe voglia di seguire la padrona. Una bella volta gli venne fatto di scoprire il misterioso vasello; unse anche lui dell'unguento i piedi e subito si sentì trascinato su per il camino e in batter d'occhio si trovò su per la montagna, precisamente al colle di San Defendente. Ma quale non fu il suo sgomento quando vide che lì vi era un convegno di streghe e stregoni, convenuti da ogni parte di Cosasca ed anche da altri paesi? Delle streghe tripudiavano intorno ad un tripode in cui bruciavano incensi ed aromi che gittavano nell'aria una colonna di fumo soavissimo; altre facevano fuoco sotto una grande caldaia dove cuocevano eccellenti capponi. Streghe e stregoni delle più terrificanti forme al suono di una musica infernale ballavano pazzamente, come si fa oggidì in certi ritrovi; un gruppo poi di streghe delle più vecchie , alcune delle quali il domestico riconosceva benissimo , calorosamente discorrevano tra di loro. “Tu dicevano ad una di esse- “andrai a stregonare il bambino della tale, “- e ad un altra- “Tu porterai il malefizio alla cascina del tale, perchè non possa venire il burro.” - e ad una terza - “Tu malefizierai la più bella vacca di quel tale perchè andando a pascolare precipiti in un burrone.” - e dicevano a una quarta - “Tu farai i tuoi scongiuri a quella giovine sposa, perchè non dia eredi al marito.”
Mentre il buon uomo se ne rimaneva sbalordito per ciò che vedeva e udiva , ecco che viene scorto da alcune di quelle megere, le quali subito correndogli addosso col grido “L'intruso, l'intruso!” cominciarono a graffiarlo e a malmenarlo in ogni modo. Accortasi la padrona del malcapitato domestico, disse: “Non ammazzatelo, è un buon uomo!”. Quelle furie sopesero la tortura ed egli, piegate le ginocchia, cominciò: “Ave Maria...”. Immediatamente streghe, stregoni e diavoli scomparvero ed egli, rimasto solo in quella posizione fece voto di erigervi ivi la cappelletta.