BOGNANCO - 4-8-2024 -- Dopo qualche anno torniamo d’estate nella splendida conca dei tre laghi di Paione. Questa è un’area privilegiata anche per tranquille gite sci alpinistiche. In una bella e calda giornata di luglio ci godiamo l’arietta fresca dei duemila e troviamo condizioni quasi invernali sopra il secondo lago.
GITA N. 157 O 24 – PASSO DI PAIONE
LUGLIO 2024
Dislivello: 860 m. Tempo totale: 5 h. Sviluppo: 11 km.
Dopo mesi festeggiamo il ritorno del Presidente nei ranghi. Ed anche quello del Presidente della Sezione Balneare, nonché medico di servizio, che sovrintende solitamente ai bagni nei laghetti di montagna. Insieme alle quattro badanti si occuperanno oggi di cinque anziani, uno dei quali, prudentemente, si fermerà al Lago Inferiore. La giornata è bella, molto calda a fondovalle, ma con la proverbiale arietta fresca dell’alta Val Bognanco che ci farà gradita compagnia. Ritrovo a Mocogna e caffè a Bognanco Fonti. Parcheggiamo presso il rifugio di San Bernardo, 1630. Lungo la gippabile scendiamo al ponte sul rio Rasiga, 1600, attraversiamo e risaliamo al primo tornante. Qui, tenendo la destra, imbocchiamo il sentiero e, al primo bivio, ancora nel bosco, puntiamo a nord (sinistra), raggiungendo i prati dell'Alpe Paione, 1780. Sostiamo brevemente in prossimità del rifugio, quasi sempre chiuso. Ahimè, che spreco! Proseguiamo con passo tranquillo sul sentiero D10, evidente, fino al Lago Inferiore, 2003 (poco più di un’ora e un quarto). L’anziano pluriacciaccato e mai allenato ci raggiunge, ma si ferma qui prudentemente. Pausa colazione ed inizia la salita vera e propria, sulla destra del lago, con il breve ma duro strappo che porta al Lago di Mezzo, 2150. Qui c’è ancora tanta neve e i miei ragazzi improvvisano una innocua battaglia “a palle”. Dopo il pianoro del lago un altro breve strappo, che si può percorrere su nevaio o su sentiero, porta al grande pianoro del Lago Superiore, 2269 (tre quarti d’ora), che costeggiamo sul lato orientale attraversando il grande nevaio su dolce pendenza, preceduti da anziani ma forti battitori di pista. Il bellissimo specchio d’acqua è ancora completamente ricoperto da uno spesso strato di ghiaccio, tranne che all’estremità meridionale. Finito il “traverso” su neve, che crea qualche problema a scarponi non adatti, resta il ripido e faticoso strappo finale, senza neve grazie all’esposizione e alla pendenza, che porta ai 2429 metri del Passo di Paione (poco più di mezz’ora). Si apre sotto di noi la Val Divedro e di fronte il nord dell’Ossola, fino all’Oberland Bernese. Un altro dei nostri superbi panorami! La discesa verso gli alpeggi divedrini è vivamente sconsigliata. E’ terreno per cacciatori ed alpinisti coraggiosi. Dopo la doverosa pausa sullo stretto crinale fra Bognanco e Divedro, propongo di scendere al Lago Superiore per evitare discese troppo ripide a stomaco pieno. Scendiamo verso il lago, fra prato e neve che possa mantenere al fresco le birre, e pranziamo. Riprendiamo la discesa costeggiando il lago sul lato occidentale, senza neve, Sempre lungo il sentiero D10 ripassiamo dal Lago di Mezzo, dal Lago Inferiore e dall’Alpe Paione con la sua sempre apprezzata fontana. Dopo due ore e un quarto dal Passo siamo al parcheggio di San Bernardo ed al rifugio, dove confusamente ordiniamo fresche bevande. Il sole di oggi ci ha veramente cotti a fuoco lento.
Gianpaolo Fabbri