LOCARNO – 03.07.2016 – La legge anti-burqa,
entrata ufficialmente in vigore il 1° luglio, ha già fatto discutere, litigare e elevare le prima multa. Il Canton Ticino, che nel 2013 ha approvato con il 65,4% dei votanti la proposta del politico indipendente Giorgio Ghiringhelli, da pochi giorni è il primo dei cantoni della Confederazione elvetica a impedire a chiunque, anche se per motivi religiosi, di circolare con il volto coperto, rendendo di fatto fuorilegge burqa o niqab. Una decisione, ispirata la modello francese e che si rifà a ragioni di ordine pubblico, che fa discutere.
E, così, nel primo giorno di questa novità, le due fazioni sono scese in campo. A Locarno Ghiringhelli, sfoggiando una maglia dai colori rossocrociati con la scritta “Je suis Ghiro” ha sfilato per manifestare la propria soddisfazione. A fronteggiarlo, però, è arrivato l’imprenditore franco-algerino Rachid Nekkaz, strenuo oppositore del divieto contro il quale ha già manifestato e per combattere il quale ha annunciato di voler pagare di persona tutte le contravvenzioni. A accompagnarlo anche un’attivista di fede musulmana, Nora Illi, componente del Consiglio islamico svizzero, vestita con il tradizionale niqab. La sua è stata una provocazione-protesta, che è stata punita dalla polizia municipale di Locarno con una multa, alla quale s’è abbinata quella per istigazione a Nekkaz. Il tutto tra il rumore dei supporter delle due fazioni, che hanno animato la mattinata locarnese, e con un codazzo di giornalisti.