BACENO - 16-8-2024 -- Futuro incerto per il Treno dei Bimbi di Osso di Croveo, senza la presenza dei suoi frati. Intanto a Ferragosto s'è regitrata una grande affluenza tra grigliate e musica.
“Il treno dei Bimbi” è nato esattamente nel 1966, grazie al volere di un frate conosciuto in tutta la Val d’Ossola, Padre Michelangelo, il leggendario villaggio turistico gestito interamente dai frati Cappuccini di Domodossola e dai suoi volontari, dove ancora oggi si ha la possibilità di poter dormire in una serie di vagoni dismessi e riadattati nel tempo, unico al mondo, non solo per i suoi vagoni nel bosco, ma anche per la pace e le sensazioni che trasmette questo luogo immerso nella sua natura incontaminata della Val Formazza.
È ormai certo che entro la fine dell’estate 2025 i frati cappuccini dovranno lasciare Domodossola con le sue opere, come la Cappuccina e il "mitico" Treno dei Bimbi, una circostanza che ha suscitato il malcontento tra i cittadini del rione Cappuccina di Domodossola, ma soprattutto di Croveo e dintorni. C’è vpreoccupazione per il futuro di queste strutture attualmente di proprietà dei frati. Per questo motivo è in corso una forte mobilitazione, che vede protagonista un comitato spontaneo nella raccolta di firme rivolte al Padre Generale dei frati minori di Roma, per impedire il trasferimento di questi frati che fanno parte ormai della storia di Domodossola e del suo popolato quartiere Cappuccina, fondato da Padre Michelangelo nel 1953.
Come ci scrive Germano Bacchetta ex Ragazzo della Cappuccina e del Treno dei Bimbi: "C’è tanta demoralizzazione e allo stesso tempo molta tristezza, è impensabile immaginare che un posto come questo possa essere destinato a chiudere è un sogno che si spera non si possa concretizzare, questo villaggio incantato ha radici profonde che durano orami da tantissimi anni.
Qui sono cresciuto come tanti dei miei ex compagni di collegio e di colonia con ricordi indimenticabili nel tempo, il motivo che ci lega sempre di più a questa struttura così imponente, lontano da tutto e da tutti è quel senso di grande libertà, di crescita personale, che ha lasciato in tutti noi un’impronta indelebile nelle nostre vite.
Il futuro di questo incantevole villaggio rimane comunque incerto, nella speranza che la forte mobilitazione in atto, possa fare appello a tutte le istituzioni, garantendo una speranza di apertura, perché merita di essere preservato per le future generazioni".