VCO - 21-8-2024 -- Indignati i membri del Comitato Salvaguardia Allevatori VCO di fronte all'iniziativa proposta all'ecomuseo di Malesco il 20 e 27 agosto, poi annullata dopo la levata di scudi del sindaco del comune ossolano. "Lupinella, la vita di una lupa nei boschi alpini" il titolo del laboratorio. Iniziava che afferma il Comitato degli allevatori "fortunatamente è fallita per (intenzionale?) mancanza di trasparenza nell'organizzazione". Il laboratorio, secondo gli allevatori
intendeva proporre "l'ennesimo indottrinamento veicolando un'immagine quantomeno parziale e bonaria dei lupi alle giovanissime fasce di età. Nei bambini è facile creare empatia attraverso affabili storielle che però eludono dalla dura realtà che i lupi rappresentano nelle nostre zone rurali vocate all'allevamento estensivo. I figli degli allevatori invece, insieme ai loro genitori, non solo il 20 e 27 agosto pomeriggio, ma ogni giorno, 24 ore su 24, per tutta la lunga stagione di pascolo, si trovano confrontati con il rischio che comporta per gli animali al pascolo e anche per loro stessi, la presenza di branchi. E vivono
quotidianamente sulla loro pelle una mole indegna di stress fisico e psicologico che deriva da questa situazione. Essi in questo periodo si trovano in alpeggio e sanno che proprio in agosto-settembre le famiglie di lupi attaccano con maggior ferocia, fanno più danno.
Facciamo notare che chiamare i branchi famiglie, come chi voleva proporre il laboratorio, è già di per sé segno di umanizzazione alla Walt Disney - altro che evento al di là di stereotipi e contaminazioni fantasiose, altro che approccio scientifico obiettivo! I nostri figli non hanno certo tempo di farsi ammaliare da certe favolette metropolitane! - proseguono gli allevatori - Essi purtroppo conoscono la realtà dei lupi. Molti di loro hanno già visto con i propri occhi come si cibano e come istruiscono la propria prole le famiglie di lupi presenti sulle montagne vigezzine!
Vergogna a chi ha il coraggio ancora di proporre le storielle dei meravigliosi lupi!
Questi animali, che nell'ecosistema non valgono né più né meno di un topo o di una lucertola e quindi andrebbero gestiti come qualunque altro animale, sono invece protetti da decenni nonostante in Europa i dati ufficiali parlino oggi di oltre 20.000 individui censiti, e stanno distruggendo i piccoli allevatori e così l'ambiente alpino rurale", chiosano.
Il direttivo del comitato comunicare per l'occasione che il 27 settembre alle ore 19.30, come già negli anni scorsi, vi sarà una manifestazione internazionale per esternare la solidarietà con chi sta subendo il problema delle predazioni su tutto il pianeta, e contro le politiche di protezione dei grandi predatori. La manifestazione consiste nell'accensione simultanea di piccoli o grandi fuochi, candele e falò su tutto il globo.