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VERBANIA - 13-09-2024 -- Alzare la voce contro l’azienda bloccando ogni possibilità di speculazione immobiliare. È questa, esplicita, la posizione con cui l’ex sindaco Silvia Marchionini vorrebbe che Verbania approcciasse la crisi di Barry Callebaut e l’annunciata, improvvisa decisione di chiudere lo stabilimento di Intra. L’ha detto ieri sera durante il Consiglio comunale che ha respinto la sua – e del Pd – proposta di mantenere la clausola di salvaguardia del preliminare di Piano regolatore approvato nei mesi scorsi dalla sua maggioranza. Marchionini e Brezza, uniti su questi temi, sostengono la necessità di un intervento straordinario a tutela dei posti di lavoro che passi dal vincolare quell’area di Intra (un pezzo di isolato tra corso Cobianchi e via Cavallotti, incastrato tra gli uffici di Intesa Sanpaolo - ex Banca popolare di Intra - e alcuni appartamenti di proprietà dell’istituto di credito da un lato, da palazzine residenziali dall’altro; a un uso produttivo.

Perché, nell’ipotesi del vigente Prg (in vigore dal 2006, ratificato sotto la giunta Zanotti e redatto sotto quella Reschigna, entrambe di centrosinistra) quell’area è classificata come “di riuso”, cioè destinata, al cessare dell’uso industriale, a diventare altro, nella fattispecie zona residenziale, in linea col contesto urbano. È, questo, l’indirizzo di numerosi altri siti produttivi della città collocati dentro la città, la maggior parte dismessi ma qualcuno ancora in funzione.

La posizione della minoranza di centrosinistra, che s’è vista respingere l’emendamento che segretario generale supplente e presidente del Consiglio comunale ritenevano non legittimo perché privo di istruttoria ma che la maggioranza ha accettato di votare, e che pure ha visto bocciato l’ordine del giorno che ne è seguito e che è stato trattato a fine seduta, è per inserire il futuro dell’area nella trattativa (se esiste) per tenere aperto lo stabilimento.

Per la maggioranza, cui s’è unito il voto di Fratelli d’Italia nel respingere l’ordine del giorno, gli strumenti sono altri e ci sono. Il sindaco Giandomenico Albertella ha rivendicato il massimo impegno, suo e della giunta, per affrontare la crisi, approdata al ministero delle Imprese e del Made in Italy. Sia lui, sia il capogruppo di Verbania futura Beniamino Ricca, hanno giudicato strumentale la proposta, rimarcando come la questione urbanistica sia disgiunta dalla vertenza lavorativa.

A parte qualche rudezza verbale tra il consigliere Simone Martoccia (Verbania si prende cura) e Albertella per l’affermazione del primo “non abbiamo svolto il nostro dovere: stare dalla parte dei lavoratori”, le minoranze hanno incassato il no parlando di un’occasione persa.

La maggioranza ha tirato dritto, convinta delle proprie scelte e assumendosi la responsabilità delle proprie decisioni urbanistiche che, hanno detto sindaco e consiglieri, non chiamano in causa i lavoratori.