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VERBANIA - 03-10-2024 -- La figlia di fronte alla quale il padre avrebbe percosso la mamma oggi ha 41 anni e, all’epoca del fatto, era già ben oltre la maggiore età. Ciononostante, per il Tribunale di Verbania, l’accusa di maltrattamenti di cui deve rispondere un 78enne ossolano, è aggravata dalla presenza -appunto- di un minore e, in virtù delle norme del codice rosso e delle sue ben più pesanti pene edittali, è addirittura competenza di un collegio di magistrati. Così è stato deciso nel procedimento penale che vede alla sbarra l’anziano, i cui rapporti familiari con mamma e figlia si sono disintegrati nel tempo, al punto che entrambe l’hanno denunciato per maltrattamenti fisici e psicologici che avrebbero subito nel corso degli anni e che, nella prospettazione dell’accusa, vanno molto a ritroso nel tempo, anche se esso non è quantificato.

Ed è qui la questione giuridica sollevata dalla Procura, secondo la quale le aggravanti sussistono anche se, ha obiettato la difesa, il reato di maltrattamenti, nella forma che è contestato ora, nel 2001 -l’anno in cui la figlia è diventata maggiorenne- nemmeno esisteva (sarebbe arrivato nel 2014) e l’inasprimento delle pene col codice rosso risale al 2019.

Le obiezioni sono state respinte e il processo, che stava per partire davanti al giudice monocratico, tornerà indietro per passare al collegio di tre magistrati che ne calendarizzerà la discussione a partire da novembre.