1

v banca mag 18

TREVISO - 06-10-2024 -- Un’ulteriore contestazione, un altro episodio che s’aggiunge a quelli che già, per la Procura di Treviso, meritano un processo per bancarotta fraudolenta. Passano gli anni ma non sono ancora concluse le vicende giudiziarie legate al crac di Veneto Banca. L’ultima, di questi giorni, viene da Treviso, dove dodici persone sono indagate per i reati fallimentari legati all’ex istituto di credito con sede a Montebelluna, acquirente nel 2010 della Banca popolare di Intra. In una situazione di insolvenza tenuta nascosta, avrebbero consentito operazioni che quel debito l’hanno solo aggravato, stornando soldi a loro favore e a danno dei creditori. In questo filone è arrivata all’ex presidente Flavio Trinca e all’ex amministratore delegato e direttore generale Vincenzo Consoli, l’accusa aggiuntiva di un episodio di bancarotta fraudolento per 3,6 milioni, pari alla cifra che nel 2014 fu liquidata dalla banca – con la firma di Trinca, al di fuori dei suoi poteri – al manager che aveva lasciato l’incarico di ad proprio per l’inizio delle “turbolenze” poi sfociate nella relazione della Bce che ha fatto crollare Veneto Banca, finita assorbita da Intesa Sanpaolo e azzerata nel capitale sociale, con una perdita di miliardi di euro a carico dei soci-correntisti-risparmiatori.