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GHIFFA – 1.07.2016 – Il giorno dopo

il caos viabilistico e le proteste delle centinaia di automobilisti bloccati dalle code chilometriche del Giro Rosa sulla ss34, si cerca di capire dove sia stata la falla nel sistema organizzativo. A Ghiffa, in particolare, uno dei paesi più colpiti dal disagio di veder chiusa per più di tre ore (dalle 12 alle 15,30) la litoranea, la minoranza incalza. “Non c’è stata la minima assistenza dei vigili e della protezione civile – segnala il consigliere d’opposizione Pierre Gelil – e io stesso sono sceso in strada a portare da bere alle persone in coda. Già ieri ho chiesto informazioni alla prefettura e mi è stato detto che il comune di Ghiffa è stato invitato per discutere della viabilità ma nessuno s’è presentato”.

“Non abbiamo ricevuto convocazioni di tavoli istituzionali”, ribatte il sindaco Matteo Lanino, che dà una versione differente dei fatti, soprattutto sulle disposizioni di viabilità. “Quando mi sono reso conto che il traffico veniva interrotto all’incrocio con corso Belvedere (davanti all’hotel Ghiffa, ndr) ho chiesto personalmente ai poliziotti il motivo, perché l’unica ordinanza che noi abbiamo in mano non prevedeva la chiusura della statale. Loro, invece, me ne hanno mostrato un’altra che, però, nessuno ci ha notificato. Altrimenti ci saremmo attrezzati”. 

I disagi maggiori sono stati patiti dai turisti, specialmente svizzeri e tedeschi, che non avevano minimamente idea dell'interruzione, che non era segnalata in nessun cmoune rivierasco, né tantomeno in Dogana, dove avrebbero potuto invertire il senso di marcia e prendere, per esempio, la strada di Luino e della sponda lombarda del Verbano.