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VERBANIA – 11.07.2016 – Sfuggito dai domiciliari

per due volte in due giorni ha patteggiato una condanna a nove mesi. Oggi il tribunale di Verbania ha definito la posizione di Andrea Pesce, ventitreenne residente in città che, mentre era costretto agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Trobaso, è stato sorpreso due volte nell’arco di poche ore al di fuori del luogo dal quale non avrebbe dovuto muoversi. Entrambi i controlli, un’operazione di routine, erano stati effettuati dai carabinieri. La prima volta era stato il Nor a suonare a vuoto il citofono e a denunciare l’accaduto alla Procura. La seconda volta i militari della stazione di Verbania avevano atteso che Pesce rientrasse e, cogliendolo in flagrante, l’avevano arrestato. Confinato nuovamente ai domiciliari, era poi finito in carcere quando la prima denuncia aveva compiuto il suo iter. L’udienza del processo fissata la scorsa settimana era slittata perché il giovane nel frattempo era stato portato nella casa circondariale e non ne era stata autorizzata la traduzione in tribunale. Oggi è comparso in aula. Il suo avvocato Annamaria Possetti ha concordato con la Procura una pena di 9 mesi che il giudice Rosa Maria Fornelli ha confermato.