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gianni marelli

GHIFFA - 12-10-2024 -- Nei giorni scorsi il mondo dei motori ha detto addio a uno dei personaggi più conosciuti del motorsport negli anni ‘60, ‘70 e ‘80. S’è spento, all’età di 84 anni, l’ingegner Giovanni Marelli, collaboratore di Enzo Ferrari nell’omonima scuderia e dirigente dell’Alfa Romeo. Era originario di Gallarate, ma l’infanzia e la prima gioventù l’aveva trascorsa a Ghiffa, nella casa che la famiglia prendeva in affitto d’estate sulle rive del Lago Maggiore. È la villa che attualmente ospita il Park hotel Paradiso e che, in precedenza, è stata la dimora dell’arcivescovo Gilla Vincenzo Gremigni, morto a Ghiffa nel 1963.

Dopo gli studi all’Università di Padova e la laurea in ingegneria meccanica, a 27 anni entrò in Ferrari, incaricato di seguire nel reparto corse la Dino, in Formula 2 e nelle corse in montagna, dove ebbe successo con il pilota Chris Amon, capace anche di battere la Lotus di Jim Clark. Promosso in Formula 1, a inizio anni ‘70 lascio il Cavallino per approdare all’Alfa Romeo. Fu l’allora presidente del Biscione, Giuseppe Luraghi, a volerlo nella casa del Biscione, dove a fianco dell’ingegner Carlo Chiti si occupò dell’Alfa Romeo 33 nel campionato prototipi, seguendo anche le GTA nel campionato turismo e l’Alfa Sud e l’Alfetta nei rally. Queste competizioni erano molto importanti per la casa automobilistica, come veicolo promozionale per la vendita dei modelli stradali. Per un certo periodo Marelli fu anche manager di una società di engineering impegnata nella IndyCar.