VERBANIA - 17-10-2024 -- Non sono nemmeno entrati nel merito i giudici della seconda sezione del Tar Piemonte che, stamane, hanno dichiarato irricevibile il ricorso elettorale con il quale Michael Immovilli chiedeva, revocando tutti i verbali elettorali, di essere nominato consigliere comunale. L’istanza del candidato di Libertà e Immovilli sindaco è stata giudicata tardiva, depositata oltre i 30 giorni utili per impugnare il verbale di proclamazione degli eletti, che porta la data del 25 giugno. Il ricorso, invece, è stato depositato il 29 luglio, sul presupposto -ritenuto erroneo dai magistrati- che l’atto da annullare fosse la pubblicazione dei risultati elettorali all’albo pretorio del Comune.
L’ex leghista, che aveva lasciato il Carroccio e deciso di correre in solitaria alle ultime Comunali con due liste a sostegno, non rientrerà in Consiglio comunale, dove sedeva dal 2009, essendo stato eletto, nell’ordine, con Pdl, Forza Italia e Lega. I 519 voti ricevuti, pari al 3,51% di quelli validi, gli avevano consentito di superare lo sbarramento del 3%, ma non erano stati sufficienti per consegnargli uno dei dodici posti delle minoranze, ripartiti tra Pd, Verbania si prende cura, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Marchionini per Rabaini. Nel suo ricorso il candidato ha sostenuto che per il solo fatto di aver passato lo sbarramento, avesse diritto – a prescindere dai voti ottenuti – di un seggio in prededuzione. Tesi che, visto il vizio di forma, non è nemmeno stata valutata perché è stata accolta l’eccezione di tardività di Samuele D’Alessandro, eletto di Forza Italia che, citato da Immovilli (al pari di Silvia Marchionini e Sara Bignardi), è stato l’unico a costituirsi nel giudizio amministrativo, le cui spese sono state compensate.
A Immovilli, che resta fuori da Palazzo Flaim, resta la possibilità di ricorrere al Consiglio di Stato.