VERBANIA - 20-10-2024 -- Era al lavoro quando lo raggiunse la telefonata delle infermiere dell’assistenza domiciliare dell’Asl, che lo invitavano a rincasare perché la badante ucraina che da poco aveva assunto per accudire la mamma, era ubriaca. E, una volta tornato a Omegna, si rese conto che quella donna era totalmente fuori controllo, tanto che fu necessario chiamare le forze dell’ordine. Resistenza e rifiuto a fornire le proprie generalità è il reato che la Procura di Verbania contesta alla donna, per quanto accaduto all’arrivo di una pattuglia dei carabinieri del Nucleo radiomobile di Verbania. I due uomini dell’equipaggio, insieme al figlio, entrarono nell’appartamento e, con le buone, la invitarono a placarsi. Ma, lei, non solo non rispose alle sollecitazioni dei militari, ma addirittura, dopo essersi chiusa in bagno, quando finalmente fu convinta a uscire, si rifiutò di identificarsi, fornendo i propri documenti.
Il processo, che ha esaurito la fase dibattimentale, ha visto il figlio dell’anziana testimoniare sui fatti di quel giorno di marzo del 2022. L’uomo ha confermato che la signora ucraina era in uno stato fortemente alterato e che impedì ai tutori dell’ordine di svolgere il proprio lavoro.