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MACUGNAGA - 22-10-2024 -- Il Tribunale amministrativo del Piamonte ha respinto in toto i due ricorsi mossi dal Comune di Macugnaga contro Agenzia delle Dogane e Soprintendenza Archeologia alle Belle Arti e al Paesaggio. Oggetto, la famosa pista di mountain bike transforntaliera, una struttura turistica diventata, proprio mantre mancavano solo 400 metri al completamento, oggetto di liti tra enti pubblici.
Frutto di un programma Interreg tra Italia e Svizzera nell'ambito di una collaborazione tra Macugnaga e il Comune vallesano di Saas, la pista sale ai quasi 3 mila metri del passo del Moro per unirsi al tracciato già esistente oltreconfine, il percorso che arriva a Saas-Almagell. Per l'opera il Comune aveva ottenuto una cifra di 1,4 milioni di euro. Cifra che si rischia di perdere se la pista non sarà completata e rendicontato entro il 2025.
Ma a lavori in corso la Soprintendenza aveva negato l'autorizzazione paesaggistica e ambientale rilevando difformità sul progetto originario. Altro parere negativo giunto era quello dell'Agenzia delle dogane, competente per la realizzazione delle opere in aree di confine. Parere giunto dopo che la GdF aveva rilevato altre difformità tra progetto e lo scavo effettuato. Da qui, lo nel maggio 2023, i sigilli apposti dai finanzieri. Cantiere poi dissequestrato, ma restato al palo per la mancanza delle autorizzazioni. L'amministrazione di Macugnaga ricorre al Tar nel tentativo di annullare il diniego di Soprintendenza e Agenzia delle Entrate ed il 25 settembre scorso si arriva a sentenza. Le articolate motivazioni espresse dai giudici amministrativi portano per entrambi i procedimenti ad un unico risultato: il ricorso del Comune di Macugnaga, rappresentato e difeso dagli avvocati Carlo Emanuele Gallo e Cataldo Giuseppe Salerno è inammissibile. "Manifestamente infondato" quello contro l'Agenzia delle Dogane, mentre relativamente al ricorso contro la Soprintendenza, la sentenza recita, tra l'altro, che nonostante "gli sforzi della difesa di minimizzare l’accaduto, è del tutto ovvio, alla luce della stessa condotta dall’amministrazione e del presente oggetto del contendere, che il Comune riconosce di avere realizzato un tracciato difforme (e come tale abusivo) rispetto a quanto autorizzato".
Amaro il commento del sindaco di Macugnaga, Alessandro Bonacci: "In queste ore non possiamo che prendere atto della sentenza del Tar. È chiaro che prima di prendere decisioni a tutela dell'interesse del Comune e della comunità di Macugnaga, ci riserviamo i dovuti approfondimenti nelle relative sedi. Stiamo parlando di un'opera di estremo interesse per un territorio che vive di turismo ambientale e che punta su un turismo di qualità. Ma occorre dare servizi e infrastrutture, solo così potremmo dare un futuro a Macugnaga".