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PIEVE VERGONTE- 12-07-2016- E' stato sottoscritto il "Patto per la sicurezza",

un vero e proprio patto tra Syndial e le quindici imprese che operano nel cantiere per gli interventi previsti dal Progetto operativo di bonifica del sito, con il formale impegno a garantire l’obiettivo “zero infortuni”. 

L’iniziativa, che segue l’adozione del Protocollo di Legalità sottoscritto nel 2014 con la Prefettura di Verbano Cusio Ossola e il Comune di Pieve Vergonte, Vogogna e Piedimulera, la Provincia VCO e i delegati delle imprese e dei sindacati, ha l’obiettivo di proseguire il percorso per l’eccellenza nella tutela della salute e sicurezza delle persone, oltre che della protezione dell’ambiente. 

Il “Patto per la Sicurezza” per il cantiere di Pieve Vergonte è stato siglato da Giovanni Milani, amministratore delegato Syndial, e dai rappresentanti delle imprese, ed è un vero e proprio modello di gestione della sicurezza in Syndial, già adottato in altri siti in cui sono in corso importanti interventi di risanamento ambientale. 

“L’impegno assunto con la sottoscrizione rappresenta un punto di partenza – ha spiegato l'amministratore delegato Milani - e prevede il raggiungimento di obiettivi concreti: «zero infortuni, costante miglioramento degli indici di prestazione delle imprese, cantieri ordinati e puliti, uso corretto dei dispositivi di protezione individuale e delle attrezzature nonché completa integrazione e collaborazione sulla sicurezza tra Syndial e le ditte contrattiste» e vede il coinvolgimento del Safety Competence Center, il centro di eccellenza sulla sicurezza di Eni, che conta su circa 140 specialisti appositamente formati.

A Pieve Vergonte Syndial sta realizzando uno dei progetti più complessi, che prevede la deviazione del torrente Marmazza, che tornerà nel suo alveo naturale, opere spondali del fiume Toce, l’ampliamento dell'impianto di trattamento delle acqua di falda, opere di contenimento idraulico, monitoraggi ambientali e bonifica dei suoli. 

La fine delle attività è prevista nel 2028, per un costo complessivo di 250 milioni di euro, 90 dei quali già spesi per il risanamento e la messa in sicurezza dell’area industriale.