VERBANIA - 30-10-2024 - - Assolto per la lieve tenuità della diffamazione, condanna a risarcire l’ex sindaco. Si chiude con il riconoscimento di un danno ma senza responsabilità penale la querelle mediatico-giudiziaria che ha visto opposti l’ex sindaco di Omegna, Paolo Marchioni, e l’attivista del Movimento 5 stelle cusiano Mario Corti. Il bancario, simpatizzante del movimento fondato da Beppe Grillo, nel luglio del 2022 condivise sulla propria pagina Facebook un articolo del giornale on-line torinese Lo Spiffero. “La fortuna di Marchioni”, questo il titolo, narrava della consolazione che il primo cittadino di Omegna, appena sconfitto alle urne da Alberto Soressi, avrebbe avuta dalla politica in quanto “risparmiato” dalla scure della Regione sui navigator, i formatori che con la legge istitutiva del reddito di cittadinanza, avrebbero dovuto accompagnare i beneficiari in un percorso di inserimento nel mondo lavorativo.
Quella notizia non era vera e Marchioni presentò denuncia per diffamazione. Nella prima fase degli accertamenti, la Procura decise di indagare solo Corti, colui che aveva condiviso il post, e non il giornalista autore dell’articolo e/o il suo direttore. Ciononostante il sostituto procuratore Nicola Mezzina chiede l’archiviazione, respinta dal gup che dispose, al contrario, l’imputazione coatta.
Così Corti è finito a processo per diffamazione. Assistito dall’avvocato Christian Ferretti, ha scelto il rito abbreviato in contrapposizione a Marchioni, costituito parte civile con l’avvocato Giuseppe Russo.
Il giudice Beatrice Alesci, pur riconoscendo la responsabilità dell’imputato, condannato a risarcire di 1.000 euro l’ex primo cittadino cusiano, oltre a pagargli le spese legali di costituzione, l’ha assolto con la formula della lieve tenuità.