VERBANIA - 02-11-2024 -- Per il pm sono entrambi responsabili di quell’incidente sul lavoro costato una gamba all’operaio che venne investito da un frantoio mobile veniva manovrato all’interno di un cantiere edile. L’incidente sul lavoro avvenne nell’ottobre del 2021 in una villetta in ristrutturazione nel Cusio novarese. Nella prima fase dei lavori era necessario demolire parti in muratura che s’era concordato sarebbero state tritate dal frantoio, un macchinario di notevoli dimensioni che venne noleggiato da un’impresa novarese e portato sul posto con un camion. Una volta scaricato, il mezzo cingolato doveva raggiungere il punto più vicino al cantiere e, a questo scopo, andava guidato nello stretto sentiero carraio che dalla strada dà accesso alla villa, attraverso il parco. Quel giorno la pulsantiera con cui si manovra il frantoio non funzionava e l’addetto la azionò dalla consolle del mezzo stesso. Ciò gli impedì di vedere il lato cieco, quello opposto a lui, dove l’operaio si trovava, accanto a un mucchio di terra, sul quale inciampò proprio nel momento in cui il cingolato gli stava passando davanti. Il piede gli rimase schiacciato, al punto che gli dovettero amputare la gamba sotto il ginocchio.
Secondo la ricostruzione dello Spresal, operata posteriori perché gli ispettori Asl non uscirono sul posto quel giorno, ha portato la Procura ad accusare di lesioni colpose gravissime e della violazione delle norme sulla sicurezza dei lavoratori, sia il titolare dell’impresa di costruzioni, sia il proprietario del frantoio per i quali, al termine della requisitoria, è stata chiesta la condanna a 4 mesi. L’operaio, che nel frattempo è stato risarcito dall’Inail e dall’assicurazione, ha ritirato la costituzione di parte civile ed è fuori dal processo.
Secondo le difese l’incidente non fu colpa del manovratore, ma del comportamento dell’operaio.