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VERBANIA - 5-11-2024 -- Cambiano le regole per accedere alle borse di studio del Comune di Verbania. Il fondo attivo dal 2016, sarà incrementato e l’anno venturo sarà aumento dai 2000 euro previsti sino ad oggi per ogni studente, a 2500 (l’aumento avrà luogo dal prossimo bando), tuttavia c'è un giro di vite sui requisiti minimi.

L’età massima per accedere alle borse di studio passa dai 30 ai “28 anni alla data di scadenza del bando”, prevedendo “il requisito di aver ottenuto almeno il 70% crediti formativi”, prima fermo al 60%.
Per il sindaco Giandomenico Albertella si tratta di una scelta meritocratica: “Capiamo che qualcuno nella minoranza, amando l’assistenzialismo trasversale, quindi sostanzialmente iniquo, potrebbe storcere il naso. Questa Amministrazione invece intende premiare l’eccellenza, sostenerla, aiutare i ragazzi a fare di più e meglio. L’appiattimento del territorio, così come dei talenti, fa male a tutti. Verbania non lascia indietro nessuno, sostiene e rilancia”.
Liala Sartori, l'assessore Assessore all'Educazione - Istruzione - Università e ricerca che ha proposto le modifiche: “Crediamo profondamente nelle nuove generazioni e nel buon utilizzo dei fondi pubblici. Per questo il Fondo a sostegno degli universitari verrà rilanciato con maggiore forza (i fondi non sono mai stati aumentati, noi lo faremo). Premiare il merito, è il modo migliore di investire nei giovani”.
Per il capogruppo del PD Riccardo Brezza e della civica "Verbania si Prende Cura", Simone Martoccia in questo modo a rimetterci sono gli studenti più svantaggiati.
“Riteniamo questa decisione non solo miope, ma profondamente inadeguata alle reali esigenze dei nostri studenti – dichiarano. – Limitare l’accesso ai contributi abbassando l’età e alzando i requisiti di merito va a penalizzare quegli studenti che, per motivi economici o personali, non riescono a mantenere un ritmo di studi “regolare”. Si tratta di una scelta che non tiene conto delle difficoltà che molti giovani verbanesi si trovano ad affrontare nel percorso universitario”.
I due esponenti dell'opposizione ritengono che la modifica colpirà in modo particolare gli studenti lavoratori, le persone che affrontano percorsi di studio più complessi o fuori sede, e tutti coloro che, per ragioni indipendenti dalla propria volontà, possono subire rallentamenti.