VERBANIA - 05-11-2024 -- Cinque mesi e 20 giorni, convertiti in una sanzione da 3.400 euro da pagare a rate. Ha patteggiato -ed è la seconda volta per il medesimo reato- l’ex assessore comunale e già segretario provinciale di An, Luigi Songa, citato a giudizio dalla Procura di Verbania per l’irregolarità nella raccolta delle firme a sostegno della sua candidatura alle Comunali di Omegna del 2023.
Aspirante sindaco alla testa della lista Fiamma Tricolore, raccolse -autenticate dal vicesindaco Mimma Moscatiello- le firme necessarie a depositare la candidatura. Firme genuine, apposte dai diretti interessati in presenza del pubblico ufficiale autenticatore, ma non per quell’elenco di candidati che, alla fine, fu consegnato all’ufficio elettorale. Tra il momento della raccolta delle sottoscrizioni e il deposito, infatti, si aggiunse un nome ai 13 candidati stampati sul modulo. Una circostanza che non sfuggì e che venne immediatamente, prima ancora che si votasse, denunciata alle autorità. Gli accertamenti condotti dal commissariato di polizia di Omegna hanno permesso alla Procura di raccogliere le prove del falso elettorale, che hanno poi portato alla richiesta di rinvio a giudizio, con la decisione dell’imputato, difeso dall’avvocato Marisa Zariani, di patteggiare all’udienza preliminare.
La presenza della Fiamma Tricolore di Songa, dichiaratamente in antitesi al candidato del centrodestra Mattia Corbetta, ebbe influenza sul voto, dal momento che Daniele Berio, il civico di centrosinistra, si impose per sole 10 preferenze. Quelle di Songa furono 383, pari al 6,6%.
È la seconda volta che il 54enne omegnese, da sempre esponente di destra, viene coinvolto in un procedimento penale per irregolarità elettorali. Nel 2014 fu tra coloro che patteggiarono (allora sei mesi) per l’irregolarità nella raccolta firme – in quell’occasione fu accusato di averle materialmente falsificate – alle Comunali di Verbania, vinte da Silvia Marchionini.