VERBANIA - 07-11-2024 -- La frode è stata sventata in stazione, a poche decine di metri dagli uffici della Motorizzazione, dove di lì a poco avrebbe sostenuto l’esame teorico della patente al posto di un altro. A un controllo di routine della Guardia di finanza condotto nel maggio del 2017, sul treno un uomo presentò una carta di identità rilasciata da un comune del Bresciano e intestata a un uomo di etnia rom. Qualcosa stonava agli occhi dei finanzieri, che decisero di compiere un approfondimento e scoprirono che la fotografia era stata sostituita e s’era verificato uno scambio di identità. Colui che si presentava come l’uomo residente in provincia di Brescia veniva in realtà dal sud Italia e aveva tutt’altro nome. Il motivo per cui era a Domodossola sotto mentite spoglie non era il turismo, ma l’impegno preso – dietro pagamento – a far superare al reale intestatario della carta d’identità lo scoglio dell’esame della patente.
L’uomo confessò e, per quell’alterazione dei documenti, è stato indagato e rinviato a giudizio dalla Procura di Verbania. Il Tribunale l’ha condannato a due anni, pena che grazie alla riforma Cartabia ha potuto convertire in lavori socialmente utili di pari durata, con una serie di limitazioni alla libertà personale: dall’obbligo di dimora in Puglia al ritiro della patente e del passaporto, col divieto di frequentare pregiudicati.