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VERBANIA - 9-11-2024 -- "A volte non ci credo ancora", nella frase pronunciata da un lavoratore della Barry Callebaut c'è tutto il senso di spaesamento che la notizia della chiusura dello stabilimento di Intra, comunicata dall'azienda in maniera assolutamente imprevista lo scorso 6 settembre, ha provocato nei dipendenti. 118 persone, 150 se ci aggiungiamo l'indotto, che tempo qualche mese si ritroveranno senza lavoro. Un impatto che nel tessuto sociale di una piccola città avrà sicuramente un peso specifico rilevante. A meno che qualcosa di importante non intervenga nel frattempo.
C'era poca gente, troppo poca, all'incontro che questa mattina s'è tenuto al Chiostro di Intra dedicato alla chiusura della "fabbrica di cioccolato". Organizzato da Volt, gruppo civico che s'è presentato alle recenti elezioni col centrosinistra, l'incontro pubblico ha dato la voce a lavoratori e lavoratrici prima di passare alle testimonianze politiche (presenti il presidente della Provincia Alessandro Lana, il consigliere del PD Riccardo Brezza e l'assessore Mattia Tacchini) e alla memoria dell'industrializzazione verbanese, raccontata dallo storico sindacalista Bruno Lo Duca. Coltivare la "mezza speranza " (così l'ha definita un lavoratore) che i vertici della multinazionale cambino idea e si decidano a cedere lo stabilimento di Intra ad un'azienda concorrente. Sarebbe la soluzione che potrebbe assicurare la continuità lavorativa dei dipendenti; ma al riguardo l'azienda non sembra voglia sentire ragioni. Da qui l'appello di una rappresentante sindacale alle istituzioni: "Non ci abbandonate, state con noi sino alla fine".