NIZZA – 15.07.2016 – Scioccata, incredula,
Marinella Franzetti preferisce non guardare le immagini che i telegiornali riportano da Nizza. Il vicesindaco di Verbania e il marito Natale Zoppis conoscono bene il luogo della tragedia perché frequentano la città della Costa Azzurra da vent’anni e sulla promenade des Anglais hanno passeggiato migliaia di volte. “Quel luogo è a un minuto e mezzo da casa nostra – racconta –, da quell’appartamento che abbiamo venduto solo pochi mesi fa ma al quale siamo molto legati, come del resto a Nizza. L’edificio si trova in una via laterale, appena dietro la promenade. Pochi metri che a piedi si coprono in pochissimo tempo”.
Il figlio grande, l’impegno amministrativo e una casa abbastanza grande e impegnativa hanno convinto la famiglia del sindaco a vendere durante l’inverno. “Ma abbiamo ancora tanti amici giù – spiega –. Oggi ho provato a telefonare ad alcuni. Sono scioccati. Un’amica mi ha detto di essere rincasata prima perché faceva molto freddo e, come da noi, c’era un’aria gelida. Ha evitato di pochi minuti la strage”.
Una strage per la quale il conto delle vittime, da ieri notte, sale di ora in ora e attualmente è fermo a 84, con più di 200 feriti (molti bambini) alcuni dei quali gravissimi. “La promenade è il cuore di Nizza, è frequentatissima soprattutto la sera – aggiunge Franzetti –, figuriamoci nel giorno della festa nazionale francese. Irrompere con un camion a quella velocità è folle. Le vittime potevano essere di più”.
Video, interviste e servizi televisivi rilanciano da ormai quasi un giorno i fatti di Nizza. “Con mio marito e mio figlio abbiamo passato la notte svegli, non volevamo nemmeno crederci. Oggi, tornando a casa per pranzo, ho chiesto di spegnere la tivù: mi viene la pelle d’oca solo a pensarci”.
Assessore con delega ai servizi sociali, Franzetti si interroga anche su ciò che può essere passato nella mente di chi ha travolto i turisti. “Le informazioni che giungono sono frammentarie e anche gli amici di Nizza non ne sanno di più. Si parla di un uomo con problemi personali legati al divorzio. Non so. Comunque è terribile, che sia un gesto isolato o un atto terroristico, resta un fatto di una portata enorme, che mina il senso di sicurezza delle persone normali”.
In tanti anni trascorsi a Nizza, il vicesindaco di Verbania non ha mai avuto problemi. “È una città con tanti stranieri: italiani, inglesi, ultimamente molti russi. In passato sono accaduti episodi di microcriminalità, ma ci siamo sempre sentiti al sicuro, senza avere problemi. E anche le tensioni sociali, che nelle periferie francesi esistono, non hanno mai rappresentato un problema”.