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OSSOLA- 11-11-2024-- Gianpaolo Fabbri, uno dei massimi conoscitori delle montagne provinciali e autore di libri dedicati all'escursionismo, interviene sulla questione della pericolosità, o meno, dell'orso stanziale da qualche anno in Ossola:

"Dopo la presa di posizione del Comitato Allevatori VCO su quanto scritto da Paolo Crosa Lenz sulla presenza dell’orso fra i nostri monti sono andato a rileggermi questa sua simpatica e tranquilla narrazione. E’ forse sfuggito a chi si è indignato che si trattava di una nota “privata”, scritta per il piacere di libera informazione e soltanto ad un gruppo di amici, non scritta ufficialmente per giornali e notiziari?

Detto questo, penso potrebbe essere il caso di mettere all’indice anche le favole di Esopo e dei Fratelli Grimm e di processarli, visto che i tempi della Giustizia Italiana sono compatibili con sentenze che hanno secoli o millenni di ritardo. Il reato commesso da Crosa Lenz, di cui non mi vergogno essere amico da anni, è di aver chiamato “amico” l’orso M29? Ma stiamo scherzando? Se avesse detto le stesse cose di un lupo, pur essendo suo amico, gli avrei espresso immediatamente il mio disaccordo.

Ma M29, che gironzola per i nostri monti da quattro anni e ha rubato un po’ di miele? Non siamo nelle condizioni del Trentino dove ci sono pericoli reali. Io giro per le nostre montagne da settant’anni, ma vi assicuro che ho molta più paura dei sentieri esposti, delle cadute di pietre, del ghiaccio non previsto, dei temporali improvvisi, dei montoni imbizzarriti (v. Colle del Pianino anni fa), dei cani che proteggono dai lupi, dei cretini che fanno cadere sassi dall’alto o girano con le scarpe da tennis e fanno rischiare la vita ai miei amici del Soccorso Alpino, eccetera eccetera.

Non mi sembra che Crosa Lenz si sia espresso a favore della presenza dell’orso nel VCO. Ha solo raccontato una bella fiaba moderna che non è stata compresa. E’ profondamente ingiusto parlare dei sacrifici di montanari ed alpigiani in riferimento ad uno scrittore della storia dei nostri monti che li ha sempre lodati, esaltati, incoraggiati e ne è la voce e l’espressione più conosciuta ed apprezzata a livello non solo nazionale. Chi ha scritto queste osservazioni strappa-lacrime ha letto i libri di Paolo Crosa Lenz? Lasciamo stare “Il Piccolo Principe” e gli studi sulla parola “amico” adottata nei rapporti fra uomo e animale! Non confondiamo le belle fiabe moderne con le dichiarazioni ufficiali e, soprattutto, “pubbliche” di chi ama la polemica e non la realtà! Non confondiamo un orso che ruba il miele con i branchi di lupi che sbranano veramente le nostre greggi! Penso che chi ha scritto debba ripensare un attimo alla vicenda, ridimensionandola, e leggersi qualche libro di Paolo Crosa Lenz.

Gianpaolo Fabbri