CREVOLADOSSOLA - 13-11-2024 -- Si chiama “Qualcosa in Comune” il progetto su tre azioni che coinvolge oltre 100 studenti di Montecrestese e Preglia di Crevoladossola. E’ nato sotto l’egida di Fondazione Canova, riguarda alunni delle scuole dell’infanzia ed elementari di Montecrestese ed alcune classi delle scuole medie di Preglia di Crevoladossola. L'iniziativa pone al centro scuola, territorio e comunità locale ed è patrocinato dal Comune e dalla Proloco di
Montecrestese.
Dai primi di ottobre gli studenti, con le loro insegnanti, sono protagonisti di visite ed esperienze sul territorio
dove incontrano i “nuovi abitanti” che per l’occasione condividono con loro antiche pratiche. Le esperienze entreranno a far parte di uno spettacolo teatrale, una festa di comunità, che sarà allestita nel villaggio laboratorio di Ghesc a Montecrestese nel mese di aprile 2025. I “nuovi abitanti” sono persone che a vario titolo hanno scelto Montecrestese (le frazioni di Naviledo, Ghesc, Punchio e Veglio) come luoghi da riabitare. Alcuni borghi erano disabitati da 100 anni. Altri non si trovavano neppure sulle mappe. Qui i “nuovi abitanti” praticano artigianato, agricoltura, allevamento.
Nelle quattro frazioni di Montecrestese, incluse nel progetto, si trovano David e Celine che da quattro anni si
dedicano all’allevamento di capre ed api; Cantiere Naviledo, esperimento di comunità dove si coltiva la segale e si fa il pane; Punchio, dove una coppia con due figli ha scelto di lavorare il legno tenendo pulito il bosco.
E poi Ghesc, naturalmente, che con Canova è diventato laboratorio per studenti universitari che da tutto il mondo arrivano per scoprire l’arte e le tecniche di costruzione dell’architettura locale.
E’ nel riscoprire e nel dare la possibilità di riabitare antichi agglomerati di case in pietra che si inserisce Fondazione Canova. Spiega il suo presidente, Maurizio Cesprini: «L’iniziativa rientra nel più ampio ambito del progetto Ghesc_Lab realizzato con numerosi partner e reso possibile grazie al sostegno economico di Fondazione Cariplo all’interno del bando “Luoghi da Rigenerare”. Il nostro lavoro non si limita all’architettura. Per
riabitare un luogo si devono conoscere le dinamiche che riguardano un territorio affinché si produca un processo di sviluppo virtuoso: chi ci vive, quali azioni mette in atto, come si integra. E’ soprattutto su quest’ultimo punto che si concentra “Qualcosa in Comune”. L’iniziativa che abbiamo promosso e voluto che genera un
percorso educativo e di reciproca conoscenza».
Spiega la direttrice artistica del progetto, Anna Fascendini, attrice, regista, già fondatrice di Campsirago Re-
sidenza: «I bambini si muovono da frazione Chiesa a piedi verso le altre frazioni. Nei luoghi fanno esperienze di tipo diverso: imparano a fare il pane, conoscono il bosco, i nomi degli alberi, scoprono cos’è la scandola, lavorano con l’argilla e disegnano sull’intonaco. Azioni accompagnate da persone che sanno trasmettere saperi. Nei prossimi mesi ci saranno incontri con artiste di land art e gli studenti lavoreranno all’allestimento
Qualcosa in Comune: 100 studenti protagonisti di una parte del bosco che animeranno in occasione di una performance teatrale. In Ossola è forte il legame
con la natura e questo elemento deve essere riconosciuto come punto di forza per rilanciare luoghi altrimenti
destinati all’abbandono».
IL PREMIO ALLA FONDAZIONE
Fondazione Canova il 26 e 27 ottobre è stata protagonista in Belgio, a Bruxelles, alla cerimonia di premiazione del “Philippe Rotthier”, prestigioso premio europeo di architettura. “Ghesc the village laboratory” è stato infatti selezionato su 189 progetti di architettura vernacolare provenienti da tutto il mondo. Un importante riconoscimento su scala internazionale, dato che il “Philippe Rotthier” premia progetti che promuovono
un’architettura in armonia con la natura, che valorizzano l’identità locale, la storia e l’artigianato attraverso
l’uso di materiali naturali e tecniche di costruzione durevoli.